L’anima gemella non è una sorta di “falso mito”, ma realtà. A spiegarlo è la scienza, che ha individuato da dove parte l’attrazione e l’innamoramento.
Vi è mai capitato di frequentare per molto tempo una persona senza provare un gran trasporto, e poi conoscerne un’altra per la quale dopo pochi minuti vi siete sentiti coinvolti irresistibilmente? Si parla in questo caso di anima gemella, ma non ha nulla a che spartire con la storia della mela e le metà che combaciano. Si tratta invece di un fenomeno che accade per motivi fisiologici, stando a quanto ha di recente scoperto la scienza.
Trovare qualcuno da amare, che ci capisca profondamente e con la quale passare la nostra vita è il desiderio di molti. Si sente parlare spesso di una fantomatica persona fatta apposta per ciascuno di noi, e del destino che ci porterebbe a trovarla, prima o poi. La verità è meno “poetica“, però, in quanto gli scienziati hanno stabilito essere legata strettamente a questioni neurologiche.
Non è il cuore a guidarci, ma la mente, sebbene possa risultare ben poco romantico, tutto ciò. Questo è quanto afferma uno psichiatra americano, il quale in un articolo per un noto quotidiano statunitense ha spiegato i risultati delle ricerche, provocando stupore nei lettori.
Cosa fa scattare l’innamoramento verso una persona
Amir Levine, autore di un libro dedicato proprio all’attrazione e come trovare e far durare l’amore, ha raccontato di recente al Washington Post come sia in realtà un neurocircuito nel nostro cervello a farci individuare tra migliaia di persone quella giusta per noi, basandosi su alcuni sensi. Benché gli scienziati non siano infatti ancora in grado di trovare una motivazione certa su quali siano i suoi fattori scatenanti, secondo Levine ciò potrebbe essere collegato a olfatto e vista.
Sentire l’odore e guardare più volte la persona in questione aiuterebbe anche a rendercela più cara, in alcuni casi indispensabile. Un comportamento simile a quello degli animali, per i quali l’olfatto ha da sempre un’importanza fondamentale, legato anche alla sopravvivenza. Un profumo naturale ritenuto gradevole aiuterebbe inoltre la relazione e la renderebbe più salda, inoltre guardare l’altro nella sua vita di tutti i giorni contribuirebbe a far parte sempre più della nostra vita. Un processo che si userebbe inconsciamente anche in altri rapporti sociali.
Quando si attiva il neurocircuito
A funzionare in un modo simile sarebbe anche l’amicizia: capita di trovarci più a nostro agio con alcune persone rispetto ad altre, e ciò è legato sempre ai due sensi di cui accennavamo prima. Il sentimento può infatti essere assimilabile a quello dell’amore romantico, seppur con sfumature diverse.
Basti pensare a quella (o quello) che riteniamo essere la nostra migliore amica: una sintonia che avvertiamo fin dai primi giorni di frequentazione, e il desiderio di passare sempre più tempo con lei. Fiducia che proviamo innata, sentendo di essere legati a quella persona in modo particolare. Anche in questo caso, secondo Levine, sarebbe da imputare al neurocircuito.