Scadrà a fine mese lo stato di emergenza legato all’emergenza sanitaria e c’è attesa per capire cosa accadrà a tutti quei provvedimenti varati per far fronte alla pandemia, compreso quelli per il settore della scuola. Su quest’ultimo fronte bisognerà capire cosa succederà con l’organico Covid, ovvero tutte quelle risorse tra personale docente e ATA utilizzate per far fronte sin qui alle esigenze scolastiche.
Personale docente e ATA Covid, cosa accadrà ai contratti
Ieri intanto, giovedì 3 marzo 2022, si è svolta la riunione convocata dal Ministero per un aggiornamento sulle risorse a copertura dell’organico Covid del personale docente ed ATA. In apertura di seduta dott. Jacopo Greco, Capo Dipartimento delle risorse umane, riferendosi all’organico Covid, ha ricordato che “la copertura finanziaria prevista dalla legge di bilancio ha consentito di prorogare i contratti fino al 31 marzo, in attesa di una più approfondita verifica delle effettive disponibilità”.
Secondo il Ministero “il numero complessivo dei contratti prorogati è di 55.000”, per la stragrande maggioranza dei quali riguarda profili Ata. Ma c’è un problema: nell’informativa è emerso come “le disponibilità residue non consentono al momento di garantire in tutte le regioni la prosecuzione dei contratti fino al termine dell’anno scolastico in quanto mancano 200 milioni di euro”.
Rapporti di lavoro prolungati fino a fine anno scolastico?
L’obiettivo, spiega Greco, è allora quello di “dare continuità questi rapporti, anche attraverso interlocuzioni con il MEF per reperire entro il 31 marzo le risorse necessarie”. Rispetto alle altre misure emergenziali, tenuto conto che la data del 31 marzo è il termine previsto dello stato di emergenza, il dott. Greco ha comunicato “che il ministero sta attivando una ricognizione per verificare la necessità di prorogare alcune misure anche oltre tale termine”.
La posizione della FLC CGIL
«Abbiamo accolto con soddisfazione l’impegno del Ministro a reperire ulteriori risorse. Un impegno da sempre sollecitato dalla FLC che da ultimo ha proposto un emendamento al DL sostegni–ter per la copertura del fabbisogno (200 milioni di euro) evidenziando la necessità di una soluzione a livello nazionale, senza differenziazioni tra le regioni», scrive il Sindacato Flc Cgil. «Sull’organico Covid – scrive la sigla Sindacale – abbiamo inoltre chiesto con determinazione la conversione di queste risorse in posti di organico aggiuntivo docente e Ata, come misura che va oltre l’emergenza Covid».
«Cosi facendo si metterebbe la scuola, una volta finita la fase emergenziale, di contare su quell’organico rafforzato di cui ha bisogno per garantire una migliore qualità del servizio (riduzione del numero di alunni per classe, sicurezza, sorveglianza e cura degli ambienti di apprendimento). Assegnare questi posti con criteri nazionali, come avviene già per il restante organico, significherebbe anche mettere la parola fine sugli enormi e ingiusti ritardi nel pagamento degli stipendi al personale che tuttora pesa sui contratti “Covid”».
La replica del Ministero dell’Istruzione
Il ministero alla fine dell’incontro “ha specificato che i risparmi quantificati nell’anno 2021 sono di circa 60 milioni di euro il cui riutilizzo richiede comunque un intervento legislativo e che per quanto riguarda il termine di proroga dei contratti covid, nonostante la norma parli di termine delle lezioni, sono in corso gli approfondimenti di livello tecnico-politico per estendere questo termine alle esigenze delle scuole andando anche oltre il suddetto termine”.