A pochi giorni dall’avvio della stagione balneare facciamo il punto sul caso delle proroghe agli stabilimenti balneari per Ardea e Pomezia. Per Torvaianica abbiamo interpellato il Sindaco Adriano Zuccalà.
Sono state prorogate le concessioni a coloro che erano in regola? Che esito hanno avuto, invece, i bandi di gara per l’assegnazione dei 4 stabilimenti la cui concessione era stata revocata dal Comune? (Perla Nera, con contenzioso pendente al Tar e al Consiglio di Stato, Belvedere, Porto Royal e Cleopatra)
«Quest’anno la stagione è partita di intesa con i concessionari ed in linea con l’apertura degli anni passati. Gli uffici stanno lavorando le pratiche di estensione delle concessioni, che nella maggior parte dei casi richiedono documentazione integrativa da parte dei concessionari al fine di completare l’iter. Il nostro litorale conta circa 50 concessioni, e tutte hanno una situazione complessa e totalmente differente per ogni singola pratica. Ad ogni modo, come già comunicato nelle riunioni avute con i rappresentanti dei balneari, l’iter, in fase di conclusione, non mette in discussione l’apertura delle attività che non hanno subito la decadenza».
Sulle concessioni dichiarate decadute
«Per quanto riguarda le concessioni che sono state dichiarate decadute a partire dalla fine del 2019, è stata un’operazione di ripristino della legalità senza precedenti per questo Ente. Il motivo principale di decadenza è stato il mancato versamento dei canoni allo stato (esistono concessionari che versavano zero euro da 10 anni, a fronte di canoni annuali di circa 30, 40 mila euro), oppure la realizzazione di abusi edilizi, che in area demaniale non possono essere sanati. Ricordo anche che la situazione demaniale fu anche oggetto di una relazione della procura della Corte dei conti, che certificava un danno verso lo stato di circa 2.9 milioni di euro al 2018».
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«Sul fronte giudiziario, tranne alcuni provvedimenti cautelari del TAR, spesso emessi senza contraddittorio e in urgenza, i tribunali stanno dando ragione del corretto operato del Comune, in costante coordinamento con gli enti superiori, per recuperare il patrimonio pubblico dei beni demaniali e renderli di nuovo operativi tramite le gare di appalto pubbliche che si stanno svolgendo in questi giorni. Salvo sorprese, quest’anno la maggior parte degli stabilimenti oggetto di decadenza del 2019 saranno nuovamente operativi con nuovi concessionari», conclude Zuccalà.
Ben diversa, ovviamente, la posizione dei concessionari, che hanno fatto ricorso al TAR per ottenere le sospensive verso i provvedimenti presi dal Comune. Saranno quindi i giudici a stabilire chi ha ragione.
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Ardea: intervista con Angelo Cavola (Sindacato Italiano Balneari)
Qual è la situazione ad Ardea sul fronte della proroga delle concessioni per gli stabilimenti balneari?
«La vicenda è nota. In teoria le concessioni sono già state prorogate al 2033 con la “controversa” legge 145/2018 anche se l’Italia è stata oggetto di procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea per questo (che non ha applicato però le stesse misure ad altri Paesi, come la Spagna, e non si capisce perché). Per ciò che riguarda invece la direttiva Bolkstein mi limito a ribadire che noi, e lo ha spiegato bene anche lo stesso Frederik Frits Bolkestein, proponente della normativa, non ci rientriamo perché quest’ultima non si applica alle concessioni demaniali».
«Dopodiché si arriva agli Enti locali che devono applicare la norma estendendo le singole concessioni. Alcuni sono stati più rapidi, altri invece ci stanno mettendo un po’ più tempo. Per ciò che riguarda il Comune di Ardea ci è stato chiesto di presentare tutta la documentazione in merito agli stabilimenti e in particolare, tra gli altri, in merito alla regolarità urbanistica e ai pagamenti (Imu, Tari, ecc.). Questo a dicembre dello scorso anno. E’ opportuno precisare che quando si parla di “regolarità urbanistiche” facciamo riferimento a delle planimetrie che risalgono fino a 30 anni fa».
Attesa la risposta del Comune
«Quindi è impensabile che in tutto questo tempo non siano state apportate modifiche. Per questo abbiamo chiesto agli Uffici un “principio di flessibilità”, in modo da escludere quelle piccole migliorie apportate per ammodernare le strutture e stare al passo con i tempi (e con questo noi concessionari non vogliamo certo difendere chi ha commesso abusi, anzi, ma difendere piuttosto quei piccoli interventi non rilevanti effettuati laddove si fossero resi necessari). Tutto è stato comunque consegnato al Comune come richiesto. Ora, al netto di tutto questo, siamo in attesa che il Comune di Ardea rilasci agli stabilimenti in regola l’estensione del titolo concessorio».