Guerra in Ucraina. Un tema molto importante che riguarda strettamente la crisi Ucraina di questi giorni è la questione profughi. Coloro che fuggono dal confine e si rifugiano nel nostro Paese sono sempre di più, e continuano ad aumentare giorno per giorno. Eppure, siamo soltanto all’inizio. Un esodo che è solamente abbozzato, e che ancora non ha mostrato la sua reale portata. Ricordiamo che, in questo caso, l’Italia non si trova ad essere direttamente esposta, come nel caso degli sbarchi dal Mediterraneo. Tuttavia il problema non è da sottovalutare dal punto di vista organizzativo e dell’accoglienza.
Guerra in Ucraina: storia di un esodo
Per il momento, le difficoltà maggiori le stanno vivendo proprio i Paesi al confine, come la Polonia, ma è ovvio che si tratta di una questione destinata a diramarsi in tutta Europa. Intanto, il Ministero dell’interno tiene il conto degli arrivi, aggiornato il dato ogni sera: “Sono 21.095 i cittadini ucraini entrati al momento in Italia – comunicato dell’8 marzo – 10.553 donne, 1.989 uomini e 8.553 minori. Le principali città di destinazione continuano ad essere Roma, Milano, Napoli e Bologna”. Sono quattromila le unità in più rispetto al giorno precedente.
Leggi anche: Guerra in Ucraina, come adottare in Italia i bambini ucraini: chi può farlo e come funziona
Il problema al confine
In aggiunta, come fa sapere l’Agenzia Onu per i rifugiati, il numero totale delle persone che sono fuggite dall’Ucraina dall’inizio della guerra con la Russia ha superato la soglia dei due milioni. Il Guardian parla di 2,1 o 2,2 milioni di profughi. Tuttavia, la questione è davvero critica, e l’accoglienza nella loro ultima destinazione sembra essere un problema secondario. Come ha di recente affermato anche l’Alto commissario Onu Filippo Grandi, è necessario aiutarli alla frontiera prima di tutto, poiché lì si consumano i maggiori disagi per i rifugiati. Vivono nella paura, senza cibo né acqua, in un’attesa che sembra una sospensione terrificante del tempo.