Un telefono rubato e un successivo tentativo di estorsione. Ma all’appuntamento per il cosiddetto “cavallo di ritorno” si sono presentati oltre alla vittima, anche i Carabinieri che hanno arrestato una ragazzina di 15 anni, domiciliata al campo nomadi di via Candoni, con l’accusa per l’appunto di estorsione.
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«Per 100 euro ti ridò il telefono»
Tutto nasce dalla denuncia di un romano di 53 anni, che, dopo aver subito il furto del proprio cellulare ha ricevuto indicazioni, da un’ignota interlocutrice, per la restituzione, previo il pagamento della somma di 100 euro. I militari hanno quindi organizzato un servizio specifico e all’appuntamento prefissato, all’ingresso del campo nomadi di via Luigi Candoni, si sono presentati assieme alla vittima.
La “trappola”
All’atto della restituzione dello smart-phone i Carabinieri sono intervenuti bloccando la 15enne. All’atto del fermo però la madre della minorenne ed alcuni parenti presenti nel campo nomadi hanno protestato e inveito vivamente contro i militari senza conseguenze.
Dopo l’arresto la 15enne è stata accompagnata in caserma e successivamente, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, condotta presso il centro di prima accoglienza per minori di via Virginia Agnelli. Il cellulare è stato riconsegnato alla vittima.