Quello della globalizzazione è un fenomeno che ha ormai investito da tempo il mondo senza risparmiare alcun settore: le aziende devono sempre più presentarsi a platee internazionali, ed avvalersi di servizi ad hoc per sbarcare in nuovi mercato. Ecco perché continuano a nascere e ad acquisire importanza figure professionali che fungano da ponte per le culture e che sappiano veicolare contenuti e messaggi in lingue diverse, all’estero.
La presentazione aziendale all’estero
Prima di tutto, se si è un imprenditore è ormai quasi inevitabile rimanere a lungo nel proprio mercato locale o territoriale, dovendosi poi espandere fuori dai confini nazionali. Diventa quindi necessario essere in grado di presentare la propria azienda all’estero, un passaggio che richiede sempre più skill specifiche e magari il supporto di professionisti per approcciare al meglio i potenziali partner stranieri. Per preparare al meglio questo biglietto da visita, sono molti i manager che si affidano a servizi professionali di speakeraggio e voice-over come quello di Global Voices, che ha team che possono utilizzare fino a 150 lingue con cui poter strutturare in maniera articolata la presentazione all’estero della propria impresa. Diventa fondamentale in ottica branding, perché apre la strada verso molti nuovi possibili mercati verso cui affacciarsi per la prima volta ponendosi però già come aziende navigate nel settore.
Differenza tra speaker-voice-over e doppiatore
Ma cos’è esattamente lo speaker voice-over, in cosa si differisce dal doppiatore e perché si tratta di una figura professionale sempre più richiesta? Lo speaker voice-over è un ruolo tipico del mondo della comunicazione e del marketing che però nasce in ambito cinematografico e pubblicitario: con questa espressione si indica uno speaker specializzato nell’attività del doppiaggio che è solito prestare la propria voce per servizi fuori campo, ponendosi però al di fuori della narrazione quando racconta i fatti, adottando uno stile di lettura istituzionale e non operando in sync, cioè in corrispondenza del labiale dei soggetti parlanti in video.
Lo speaker voice-over è richiesto solitamente per dare una voce a format come documentari, pubblicità o audiolibri, ma è sempre più utilizzato per la realizzazione delle presentazioni aziendali. È chiaro che si tratta di una figura professionale simile ma al contempo diversa da quella del doppiatore (in crisi insieme a tutto il mondo del cinema), che invece si avvicina di più al ruolo dell’attore nella sua interpretazione e opera in sync. Per diventare speaker voice-over è necessario prima di tutto uno studio e quindi una frequentazione di corsi di dizione, doppiaggio e recitazione per migliorare la propria tecnica, eliminare le cadenze dialettali e padroneggiare i vari tipi di intonazione che servono in questo lavoro. Una volta acquisite le basi, poi, serve la pratica: bisogna esercitarsi ogni giorno sulla propria voce ed è indispensabile cominciare ad inserirsi nel campo, in modo da fare i primi lavori e acquistare sicurezza in un mondo che vede la figura professionale dello speaker voice-over sempre più richiesta.