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Pontina, sassi contro le auto e “pestaggi” al distributore: arrestati otto nomadi

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Nuova, importante operazione delle forze dell’ordine contro la criminalità sulla Pontina, in particolare al distributore di benzina in corrispondenza del quadrante di Castel Romano. Come anticipato, sono otto i giovani rom arrestati dalla Polizia di Stato che, in stile “arancia meccanica” perpetravano furti e rapine alla stazione di servizio, nei pressi del campo rom di Castel Romano. Le vittime, ignari automobilisti, venivano assaliti dal branco durante la sosta per il rifornimento, i giovani, armati di mazze e bastoni mettevano in atto veri e propri agguati, per lo più a donne e anziani. 

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PONTINA: SASSI A CHI FUGGIVA, BOTTE A CHI RESTAVA. IL FILMATO SHOCK

All’interno della gang, vi era una precisa suddivisione dei compiti: la vedetta, il cassiere e il protettore della via di fuga che, in caso di reazione della vittima, provvedeva al pestaggio del malcapitato. Non solo, quando la banda criminale non riusciva a raggiungere i veicoli, che sfuggivano  all’assalto, scatenava la loro furia con una sassaiola contro le macchine che transitavano sulla Pontina. Gli investigatori del commissariato Spinaceto, diretti da Claudio Cacace,  dopo una breve indagine ed alcuni appostamenti, sono riusciti ad identificare e ad assicurare alla giustizia  tutti i componenti del sodalizio criminale. I giovani rom, di età compresa tra i 12 e i 16 anni, sono stati arrestati.

RAPINE AL DISTRIBUTORE DELLA PONTINA GLI ARRESTI DI INIZIO ANNO

Sempre giovanissimi, in tre (sempre nomadi) erano diventati il terrore degli avventori del distributore di carburanti situato sulla via Pontina, nella zona di Castel Romano prima di finire in arresto ad inizio anno. Le loro azioni criminali, simili nel modus operandi a quanto descritto nella operazione di oggi, andavano avanti dal luglio 2016, quando cominciarono ad arrivare le prime denunce negli uffici del Commissariato Spinaceto, diretto da Simone Macrì.

Noi stessi ci eravamo occupati della questione lanciando un appello a tutte le “vittime”, ovvero quello di denunciare sempre l’accaduto. Non a caso, da lì in avanti sono stati intensificati i controlli e gli appostamenti da parte delle forze dell’ordine che hanno portato , per l’appunto, ai primi arresti agli inizi di febbraio. In quel caso finirono in manette due 15enni ed un 13enne.

 

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