La stampa si muove a tutela dei volti aggrediti – verbalmente e fisicamente – ieri a Pontida, durante la convetion annuale della Lega in provincia di Bergamo.
A finire nel fuoco mediatico il famoso giornalista Gad Lerner e un reporter de La Repubblica, saliti al raduno leghista per riprendere la manifestazione e i suoi partecipanti. Ad accogliere i due giornalisti non c’è stato il “miglior benvenuto“ e soprattutto quel trattamento di cortesia che ogni ospite meriterebbe come consuetudine. Lerner è finito vittima di diversi insulti, tra cui molti dei quali antisemiti considerato come lo stesso intellettuale provenga da chiare origini ebraiche. Il reporter invece ha subito un’aggressione fisica, ricevendo un pugno sulla telecamera e il microfono mentre effettuava le riprese della manifestazione per conto del suo giornale.
Il lato peggiore dell’area sovranista è uscito fuori in questi deplorevoli episodi, che ben poco hanno a che spartire con la buona politica e quei valori civici che dovrebbero alimentare ogni istituzione politica all’interno dello Stato Italiano.
Va detto come la buona accoglienza a Pontida per Gad Lerner non era da principio scontata, soprattutto dopo alcuni tweet al veleno scritti nel recente passato contro Matteo Salvini e la stessa Lega.
Esplode bomba all'idrogeno in Corea del Nord e provoca terremoto. Peccato che Salvini e Razzi non si trovassero nella loro patria elettiva
— Gad Lerner (@gadlernertweet) January 6, 2016
Il giornaliste della Rai scriveva il 6 gennaio 2016 contro Matteo Salvini e l’ex senatore Antonio Razzi, all’epoca considerati i volti più mediatici dell’area di Centrodestra: “Esplode bomba all’idrogeno in Corea del Nord e provoca terremoto. Peccato che Salvini e Razzi non si trovassero nella loro patria elettiva“.
Insomma dopo una rara dimostrazione di “tolleranza e democrazia” da parte del famoso intellettuale di Beirut, si capisce bene come il benvenuto per lui a Pontida non poteva essere sicuramente dei più calorosi.
Non si giustificano le gravi azioni di alcuni militanti leghisti, ma certamente non si può avere la “faccia tosta” di presentarsi alla festa di un partito – che oltretutto da anni si critica pesantemente con insulti – nell’idea di non essere duramente contestato.
Dall’informazione arriva subito la piena solidarietà verso gli aggrediti, come fatto dal giornalista Lorenzo Frigerio di Libera Informazione.
Senza neanche chiedere scusa
Max solidarietà ad Antonio Nasso e @gadlernertweet aggrediti ieri a #Pontida19 e ai colleghi di @repubblica @CarloVerdelli @FedeAngeli @florianabulfon @PBerizzi @carlobonini @marcomensurati
"Fare con rigore il giornalista ormai è diventato un rischio" https://t.co/KnesD6RADc— Lorenzo Frigerio (@lorenz_frigerio) September 16, 2019
La firma scrive in un suo breve tweet: “Senza neanche chiedere scusa Max solidarietà ad Antonio Nasso e @gadlernertweetaggrediti ieri a #Pontida19 e ai colleghi di @repubblica @CarloVerdelli @FedeAngeli @florianabulfon @PBerizzi @carlobonini @marcomensurati. “Fare con rigore il giornalista ormai è diventato un rischio”“.
Un appoggio incondizionato di categoria si palesa, forse però poco critico verso le motivazioni che hanno procurato questo genere di situazioni.