Il ‘terremoto’ politico che ha travolto la Pomezia targata MoVimento 5 Stelle ha prodotto nell’ultimo mese un cortocircuito nel sistema amministrativo della città che probabilmente in pochi si aspettavano, forse ormai “intorpiditi” da quattro anni di amministrazione plebiscitaria nei rapporti tra maggioranza e Primo Cittadino.
Un Sindaco, una giunta e un gruppo di Consiglieri sempre uniti in un’anima e un sol corpo per un’intera legislatura che ora si ritrovano, improvvisamente, gli uni contro gli altri nel periodo tradizionalmente più convulso per una città: quello delle elezioni.
Ma questo articolo non vuole essere l’ennesimo pezzo sulle questioni interne ad un MoVimento politico, argomento che pure ha la sua importanza. E’ piuttosto la riflessione di come la fine della storia d’amore tra il Fucci Sindaco e il suo partito stia coinvolgendo un ente dello Stato, un’istituzione pubblica, che invece dovrebbe continuare il suo lavoro a prescindere dai movimenti intestini di un partito. E invece a Pomezia tutto questo non sta succedendo, nonostante le rassicurazioni che il Sindaco aveva provveduto a fornire dietro nostra precisa domanda prima di Natale (segno che tutto questo era nell’aria).
Il divorzio in casa cinque stelle ha provocato, e sta provocando, una nauseante corsa alla copertina, alla vetrina, all’obiettivo (fotografico): il motivo? Semplice: accaparrarsi, rivendicare il merito di quanto fatto dal Comune in questi quasi 5 anni.
Se prima cioè era solo il Sindaco a comparire più o meno ovunque “armato” di tricolore in tutte le notizie diramate dall’ente (e già questa era un’anomalia), ora sono in due a cercare lo stesso spazio: c’è anche l’aspirante Primo Cittadino a rivendicare i suoi meriti…sulle stesse identiche cose.
Basta scorrere infatti le foto o i post qui sotto per capire di cosa parliamo: sia Zuccalà che il Sindaco Fucci si stanno rincorrendo a colpi di post su Facebook in una gara a chi…ce l’ha più grosso (il merito s’intende). Merito – o presunto tale – peraltro su le stesse cose, tanto che sarà veramente interessante vedere come i due nuovi schieramenti si differenzieranno l’uno dall’altro nella proposta politica alle prossime elezioni. Un po’ come quando due fidanzati si lasciano malamente e si ritrovano a trascorrere forzatamente una serata insieme: si può far finta di nulla ma l’imbarazzo c’è.
GIARDINI MARTIN PESCATORE
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CONTROLLI SU DISCARICA AMIANTO VALLE CAIA
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Ma un like, tornando alla singolar tenzone tra Zuccalà-M5S e il traditor Fucci, vale davvero un voto? Chissà, ma tant’è. E i fatti dimostrano che la strategia comunicativa adottata da entrambe le versioni del Sindaco in carica, quello che prima è arrivato in vetta alla città di Pomezia grazie al MoVimento fondato da Beppe Grillo e poi se ne è distaccato a causa della “loro”, a suo giudizio, “miopia politica”, paga. Eccome se paga.
Ma a che pro, dunque, scrivere tutto questo?
Semplice. Perché tutto questo impegno, tutta questa dedizione all’aggiornamento delle proprie pagine Facebook (a proposito: quella del Comune dovrebbe essere “quella del Comune”…ma il soggetto in copertina è sempre il medesimo), perché non viene impiegata nella gestione della città e nei temi che davvero interessano i cittadini? Se davvero vi sta a cuore il bene della città, come dite nei vostri slogan, perché non impiegate il vostro tempo in modo migliore?
Perché a forza di condividere post sull’internet in questa sorta di continui “dispetti” – un po’ come fanno i bambini – si stanno perdendo di vista troppe cose importanti.
Come ad esempio verificare se una strada viene asfaltata “a modo”, perché la stessa strada dopo nemmeno un mese non può ritrovarsi già con delle buche; oppure accorgersi che il problema della (micro e non) criminalità sta sfuggendo di mano e che non è normale che due macchine vengano letteralmente smontate in due vie piuttosto centrali della città senza che nessuno dica niente; o ancora, non è normale che un locale in Piazza Indipendenza (per carità era Capodanno) venga brutalmente vandalizzato e che il proprietario si ritrovi ora a pagare per le assenze altrui.
Non è normale che si cerchi di far passare come un’opera importante dell’amministrazione, un vanto (e qui chi si prenderà il merito o le colpe?) il fatto di aver iniziato a fare manutenzione sugli impianti sportivi dopo una ingiustificabile “assenza” di almeno quattro anni (risultato: il Palalavinium è stato nuovamente danneggiato nel tendone a causa del vento, quando si sarebbero potuti impiegare i soldi usati per rifare il campo da gioco allagatosi giustappunto per non aver fatto uno straccio di intervento per troppo tempo. E stesso dicasi per il Palaenea, solo per fare un altro esempio); e ancora: non ci pare normale che per una volta che lo Stato Italiano aveva messo gli occhi su una zona fin troppo sfruttata avidamente per anni – quella di Santa Palomba e dintorni – provando a tutelarla mettendola al riparo da ulteriori speculazioni, si sia addirittura arrivati anche solo a pensare – e già solo questo mette i brividi – di ricorrere al Tar per chiedere l’annullamento di un vincolo che invece potrebbe rappresentare un’opportunità (e anche qui: i Consiglieri tornati ora “autonomi” da che parte stanno?). E poi le distanze minime degli impianti a rischio dai centri abitati mai approvate nonostante l’Eco-X, il caso di Pratica di Mare che cela chissà quanti e quali interessi, e così via.
Insomma, mentre succede tutto questo, l’obiettivo di due degli aspiranti Sindaci alle prossime amministrative sembra essere solo quello di trovare il filtro giusto e l’hashtag “acchiappante” (voti) sul social. E siamo ancora a gennaio, figuriamoci tra un po’… Perché se è giusto farsi pubblicità, promuovere il proprio operato – e del resto le campagne elettorali scatenano il peggio degli esseri umani – a tutto deve esserci un limite.
Permetteteci poi, in conclusione, un’ulteriore postilla in conclusione. Tutto quello che sta accadendo ricorda maledettamente proprio certi metodi (della “vecchia politica”) condannati fino a qualche tempo fa. Già perché ultimamente – fateci caso – non si criticano più “quelli di prima”, forse perché, almeno sotto sotto, ci si rende conto che si sta ripercorrendo quella stessa strada tanto denigrata in precedenza.
Oppure, lasciateci essere cattivi, non si criticano più perché si potrebbe pensare ad alleanze insospettate (ma non insospettabili, al limite solo da mascherare bene) proprio con qualcuno di quella vecchia, o meglio ancora vecchissima, politica, da usare come “acchiapavoti” verso chi è rimasto spaesato dallo staccamento del Movimento 5 stelle?