Home » News » Pomezia, Via delle Monachelle in protesta: “Acqua, fogne, strade: ci siamo anche noi!” (FOTO)

Pomezia, Via delle Monachelle in protesta: “Acqua, fogne, strade: ci siamo anche noi!” (FOTO)

Pubblicato il
via delle monachelle

Il giorno 17 Febbraio 2018 i cittadini delle due vie Monachelle di Pomezia, rappresentati dai comitati di quartiere Monachelle Alta e Villaggio Bravetti, sono scesi in strada per manifestare il loro disagio. Hanno deciso di agire dopo aver atteso invano per anni che le varie amministrazioni comunali, si occupassero anche di loro,almeno nella fornitura dei sevizi primari come acqua, fogne e viabilità.

E’ stata una grande manifestazione pacifica, civile ma nello stesso tempo ferma e decisa ad ottenere i servizi primari, profumatamente pagati in tasse e mai forniti dalle amministrazioni che si sono succedute.

monachelle1

Immagine 1 di 3

Pomezia, Via delle Monachelle in protesta: “Acqua, fogne, strade: ci siamo anche noi!” (FOTO)

Al grido “Ci siamo anche noi” e “Scendi giù, manifesta pure tu” i cittadini hanno sfilato per circa due Km lungo via Monachelle. Il territorio delle Monachelle è un territorio rurale alla periferia est di Pomezia, a 25 km da Roma. Un territorio dove negli anni “30 si sono insediati i primi coloni che hanno completato la bonifica dei terreni, quando Pomezia ancora non esisteva.

Nonostante alcune piccole industrie, è un territorio a prevalente vocazione agricola, dove i figli ed i nipoti dei coloni continuano a coltivare i campi, a piantare e curare gli alberi che costituiscono una parte del grande polmone verde a sud di Roma.

In questo territorio già bistrattato dagli scavi per estrarre lo zolfo, da discariche regolari ed abusive, preso di mira per nuove discariche da vari amministratori che si succedono alla guida del paese, mancano ancora i servizi primari Acqua, Fogne e Strade; i rischi per la salute aumentano velocemente. Una volta era tutto più semplice: l’acqua veniva attinta dai pozzi a circa 30 mt di profondità ed era potabile, poi con il tempo le falde si sono inquinate e l’acqua non è più utilizzabile per uso domestico, a causa degli insediamenti industriali e delle discariche a sud di Roma.

3 anni fa, circa 300 famiglie e 30 aziende si erano consorziate per finanziare la stesura dell’acquedotto, ma per noi l’acqua non era disponibile. Una volta le fogne non servivano, perché con i “rifiuti” si concimavano i campi, oggi smaltire i liquami, da privati, è molto costoso. Una parte delle fogne realizzate, da tre anni dalla Regione Lazio non può essere utilizzata per cavilli burocratici irrisolti.

La strada era stata disegnata e costruita per il passaggio dei carri tirati dai buoi, biciclette, qualche moto e pochissime auto.
Oggi la strada dalle stesse dimensioni è percorsa da TIR, furgoni, macchine ad alta velocità, l’asfalto è dissestato e pieno di buche (voragini), i Tir fanno fatica ad incrociarsi, manca la segnaletica orizzontale e verticale ed il pericolo di incidente è imminente.

Su questi argomenti i comitati di quartiere hanno sollecitato per anni le amministrazioni comunale senza ottenere risposte né tantomeno i piani ed i tempi. Recentemente il comitato ha inviato una lettera a tutti i componenti del consiglio comunale, di maggioranza e di minoranza, ed agli amministratori della città, ma non è stata presa in considerazione, quindi anche perché ci sentiamo “trasparenti” abbiamo manifestato per dire “ci siamo anche noi”.

“Il Sindaco – dichiarano i cittadini – ci aveva promesso di partecipare e per un breve tratto è stato con noi, ha ascoltato le nostre esigenze ed ha toccato con mano i problemi reali, esposti con forza ed anche durezza ma sempre con civiltà ed educazione, nonostante in questi anni, per questo territorio, non abbia mai presi in considerazione le richieste del CdQ sui bisogni primari.
Gli abbiamo chiesto di riconsiderare bene le priorità: prima i servizi primari, poi i fiori, le panchine, i giardini”

“Ora – proseguono dal quartiere – tutti i cittadini si aspettano un fattivo supporto per risolvere i problemi che riguardano i servizi primari: 1. Che l’amministrazione e gli uffici tecnici intervengano in modo pressante, nei confronti di Acea Ato2, per chiedere il rispetto degli accordi presi nel 2017 di portare acqua e fogne su tutto il territorio, accordo fino ad ora disatteso da ACEA; 2. che gli uffici tecnici di Pomezia facilitino la realizzazione delle opere per consentire l’utilizzo delle fogne; 3. che il comune provveda in tempo rapidi sulle strade per chiudere le buche, per realizzare la segnaletica orizzontale ed installare quella verticale nei punti più pericolosi, che istituisca un senso unico per i mezzi pesanti, che faccia il possibile per far rispettare i limiti di velocità, che ripristini le cunette. Il primo grande passo è stato fatto, ora non si torna più indietro, siamo disposti a farci sentire ovunque sia necessario per ottenere quello che ci spetta di diritto”.

Impostazioni privacy