Pratica di Mare, si è svolta ieri l’udienza di merito al TAR sulla questione del Borgo di Pratica di Mare. Ora è attesa per la sentenza che arriverà entro 60 giorni. L’iniziativa, lo ricordiamo, è stata portata avanti in particolare dall’Ass. Latium Vetus e Ass. La Lente che durante il dibattimento hanno sostenuto le ragioni dei cittadini. L’udienza pubblica ha riguardato la discussione del merito del ricorso, promosso due anni fa, dalla società Nova Lavinium contro la nota dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio catastale di Roma Territorio, “rea” di aver fatto chiarezza sulla natura pubblica sulle strade del borgo medievale, negate ai cittadini dal 2016, nonché contro alcuni provvedimenti emanati dal Comune di Pomezia volti a contrastare indebite pretese della società sulle medesime strade.
Pratica di Mare, udienza di merito davanti al TAR
«Ass. Latium Vetus e Associazione La Lente portano avanti la battaglia a difesa dei diritti della collettività e hanno rappresentato davanti al collegio giudicante, presieduto dal giudice dott. Pietro Morabito, le ragioni dei cittadini a fruire delle strade del borgo, luogo originario della storia di Pomezia, che nel 2016 è stato interdetto unilateralmente dai privati, dopo secoli di apertura, nell’inerzia del Comune di Pomezia. La sentenza è attesa nei prossimi 60 giorni, ma fin da ora sono possibili delle considerazioni», fa sapere in una nota l’Associazione Latium Vetus.
«Non deve sfuggire infatti che, per ben tre volte in questi mesi, il TAR Lazio ha, con altrettante pronunce d’urgenza, sempre riconosciuto le ragioni sostenute dalle associazioni e confermato la necessità di ripristinare il pubblico transito sulle strade del Borgo, tuttora inaccessibili. A che gioco sta giocando il Comune di Pomezia? Per molti anni, infatti, Associazione Latium Vetus ha denunciato pubblicamente la natura pubblica delle strade di Pratica di Mare, nella totale inerzia delle istituzioni locali. In questo ultimo anno e mezzo, invece, a partire dalla pronuncia del Catasto dell’ottobre 2019 oggetto del presente giudizio al TAR, il dirigente comunale ha ordinato una decina di volte – sempre invano! – il ripristino del pubblico transito sulle strade del borgo. Forse che le ordinanze sono servite a dilazionare l’attesa di questi mesi?», prosegue la nota.
Transenne al posto del cancello: la sostanza non è cambiata
In effetti anche l’ultima ordinanza comunale, di molti mesi fa, è rimasta lettera morta senza che il Comune di Pomezia abbia poi fatto valere nulla di quanto ordinato: nell’inerzia del Comune Nova Lavinium è riuscita a tramutare un cancello, quello che fino ad un anno fa sbarrava l’arco di ingresso dell’antico borgo, in una fila di transenne.
«Pomezia appare come una terra di nessuno, dove i cittadini, i cui diritti sono umiliati da anni, devono difendersi da soli per il tramite delle associazioni», è l’amaro commento dell’Associazione. «Non è tutto! Si pensi che alle timide ordinanze del dirigente, fa eco il Comune di Pomezia nella causa civile presso il Tribunale di Velletri, il quale ancora ieri ha chiesto la nomina di un consulente tecnico per l’accertamento o meno dell’uso pubblico sulle strade dell’antica frazione…dopo tanti anni il Comune non lo ha ancora capito? Lasciamo il giudizio di questo triste spettacolo ai cittadini. È tuttavia certo che le Associazioni, sia Associazione Latium Vetus che Associazione La Lente, su Pratica di Mare non molleranno di un millimetro e continueranno inesorabili a difendere gli interessi collettivi e la legalità», conclude la nota.