Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni di Giancarlo Cosentino Segretario Generale della CISL Funzione Pubblica Roma Capitale e Rieti.
Nonostante le numerose sollecitazioni formali inviate al Comune di Pomezia dal mese di agosto in quanto preoccupati per la riapertura delle scuole, per gli organici delle insegnanti e per le misure di contenimento del contagio da COVID-19, l’amministrazione non ha ad oggi accettato nessuna delle nostre proposte.
In questi mesi abbiamo ascoltato in molte assemblee le segnalazioni delle insegnanti che unitariamente chiedono ancora oggi il nostro aiuto per trovare adeguati soluzioni alle loro problematiche senza avere però risposte concrete dal Comune di Pomezia. Purtroppo, in questi giorni ci sono state diverse assenze tra le insegnati riconducibili anche alla grave situazione di pandemia che sta attraversando il nostro Paese e la grave carenza di supplenti disponibili ha portato il Comune di Pomezia a trovare soluzioni che noi non condividiamo e riteniamo a nostro giudizio, pericolose e contrarie anche alla vigente normativa.
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Non possono, a nostro parere, essere utilizzate le insegnanti di sostegno ai bambini disabili per supplire alle carenze di organico in caso di assenza dell’insegnante della classe, tralasciando il fondamentale ruolo dell’insegnante di sostegno di inclusione nella classe del bambino disabile, e tutto ciò in carenza di precise direttive ed ordini di servizio formali da parte della dirigenza, lasciando, a nostro giudizio, quindi alle insegnanti la facoltà di auto-organizzarsi con gravi responsabilità civili, penali ed erariali a carico delle stesse in caso di eventuali incidenti occorsi ai bambini.
Abbiamo evidenziato da agosto al Comune di Pomezia la necessità di potenziare gli organici delle scuole dell’infanzia, come peraltro previsto dal Ministero dell’Istruzione nelle linee guida contenute nel Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia” del 3 agosto 2020, ma ad oggi il potenziamento non c’è stato nonostante la disponibilità economica dell’amministrazione.
Tale misura era stata proposta dal Ministero proprio per assicurare il diritto costituzionale all’educazione, all’istruzione ed allo studio, attraverso la continuità didattica, in particolar modo per le attività di sostegno dei piccoli utenti disabili, nonché la stabilità dei gruppi in un periodo difficilissimo e straordinario dovuto all’emergenza sanitaria. Soluzioni che altre amministrazioni come Roma Capitale e Fiumicino hanno adottato. Inoltre, il Comune di Pomezia non è riuscito ad oggi a dotarsi di una graduatoria a tempo determinato per le supplenze e sta ricorrendo alla messa a disposizione, cioè a chiamare supplenti dietro una semplice domanda delle interessate che sono scelte in base alle attività precedentemente svolte ed ai titoli posseduti, modalità che non riteniamo consona per una pubblica amministrazione se non dopo aver percorso tutte le strade della graduatoria a tempo determinato.
Per questi motivi abbiamo chiesto l’intervento del Ministero dell’Istruzione, dell’Ispettorato della Funzione Pubblica e dal Prefetto di Roma restiamo in attesa di una convocazione per esperire il tentativo di conciliazione, ma preannunciamo che in caso di mancata convocazione nei termini previsti o di mancato accordo, valuteremo insieme alle lavoratrici tutte le iniziative sindacali da adottare tra cui lo sciopero per l’intera giornata, per la tutela delle stesse ma soprattutto quella dei piccoli utenti e delle loro famiglie.