Dopo le dimissioni degli assessori, ormai ex Giuseppe Raspa e Daniela Sorrentino, e la contestuale revoca del mandato da parte del sindaco Fabio Fucci, arriva la risposta da parte di Raspa e Sorrentino, che giudicano parziale e imprecisa la motivazione data dal Primo Cittadino rispetto al lavoro da loro eseguito.
Pubblichiamo integralmente la risposta indirizzata a Fabio Fucci a firma di Giuseppe Raspa e Daniela Sorrentino.
“Abbiamo saputo della revoca del nostro mandato da un post su FB apparso sul sito del Comune, dopo che avevamo già protocollato via Pec le nostre dimissioni, motivandone la decisione. In ogni caso ad ora nessuna comunicazione ufficiale ci è pervenuta, riguardo la revoca.
Apprendiamo inoltre che il motivo della revoca è legato solo alla mancata presenza delle sedute deliberanti dell’anno 2018, ossia circa lo 0,5 % del tempo che dedicavamo al Comune per portare avanti proficuamente tutte le attività a noi assegnate. Chiaramente omettono volutamente di pubblicare il prospetto presenze dei mesi precedenti.
Nonostante tutto ciò già basterebbe a rispondere al maldestro e ridicolo tentativo di farci passare quali assenteisti, siamo costretti a fare ulteriore chiarezza
Come già specificato nella nostra lettera di dimissioni, abbiamo continuato a svolgere il nostro mandato con dedizione e competenza fino all’ultimo, portando avanti proficuamente tutti i gli incarichi a noi assegnati.
a gennaio Fucci ci ha comunicato che non avevamo più diritto di essere informati su tutte le scelte e le attività della Giunta, solo perché (come tutti gli eletti M5S di Pomezia) non ci siamo allineati alla sua decisione di abbandonare il progetto creato dal gruppo M5S Pomezia. Abbiamo espresso subito a Fucci la nostra contrarietà a tale decisione, cercando di convincerlo, per il bene della Città, a separare la sua decisione con il nostro diritto ad essere informati per compiere in scienza e coscienza il nostro ruolo di Assessori.
Non ci venivano inviati i testi delle delibere prima delle riunioni. Dopo averlo richiesto più volte verbalmente, il 22 Gennaio Daniela Sorrentino è stata costretta a verbalizzare durante la seduta deliberante che non erano stati inviati gli atti. Un comportamento intollerabile e ingiustificabile per un Amministratore pubblico. Abbiamo rivendicato il pieno diritto di conoscere i testi prima di partecipare alle sedute deliberanti. Noi due siamo abituati a esprimere pareri su scelte di cui possiamo comprenderne la direzione e l’indirizzo, non ad “alzare la manina” perché qualcuno ci dice di farlo .
Di tutta risposta il Comune non ci ha neanche più inviato la convocazione. Infatti tre giorni dopo , il 25 gennaio, con nostra sgradita sorpresa abbiamo appreso che si è tenuta la riunione segretamente senza avvisarci. Oltre alla beffa il danno, in quanto siamo risultati assenti alla seduta del 25. Vorremmo sapere come avremmo potuto essere presenti non essendo stati convocati. Il 26 gennaio abbiamo scritto al Comune chiedendo ufficialmente spiegazioni di tale assurdità e mancanza di trasparenza. Ad ora nessuna risposta ci è pervenuta.
Di tutta ulteriore risposta il 30 gennaio Fucci ci comunicava, senza alcuna motivazione, di averci tolto diversi incarichi che stavamo seguendo, in particolare anche i lavori pubblici.
Rigettiamo dunque la ridicola e meschina accusa di farci passare quali “assenteisti”, anche fosse solo per la presenza alle sedute deliberanti. Finché è stato possibile , abbiamo continuato a offrire il nostro impegno portando avanti tutte le attività a noi assegnate e per le quali percepivamo una indennità parziale, poiché dichiaratamente e fortunatamente abbiamo un lavoro.
Daniela Sorrentino – Giuseppe Raspa”