Mentre l‘Italia trattiene il fiato per cercare di arginare l’emergenza Coronavirus, sui territori si lavora per pensare al futuro ritorno alla normalità. Sul fronte scuola fervono le operazioni in vista della riapertura delle classi fissata al momento per il prossimo 6 aprile, vista la chiusura fino al 3. In tal senso le amministrazioni locali stanno predisponendo le operazioni di igienizzazione e sanificazione degli ambienti, specie di quelli coinvolti direttamente nei casi di Covid-19 eventualmente accertati tra gli studenti.
Pomezia, la sindacalista: «Sanificazione sia uguale per tutte le scuole»
Il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà ha annunciato stamani le modalità con cui si procederà ad igienizzare gli ambienti scolastici. «Stiamo procedendo – fa sapere il Sindaco – in collaborazione con le scuole, alla sanificazione e igienizzazione degli istituti scolastici oggetto dei casi di contagio (liceo Pascal e Istituto comprensivo Pestalozzi)». «Per tutti gli altri istituti scolastici – continua Zuccalà – sono state inviate le linee guida di pulizia e sanificazione previste dal Ministero della Salute».
Una comunicazione quest’ultima già comunicata ai Dirigenti Scolastici. Leggiamo dal documento in nostro possesso inviato dal Sindaco ai Presidi: «La pulizia e la sanificazione degli ambienti scolastici, in conformità alle specifiche tecniche normative e igienico-sanitarie, rappresentano un ordinario adempimento di competenza di codeste Dirigenze scolastiche» e «si ritiene opportuno, come fatto per gli uffici pubblici di competenza comunale, prestare particolare attenzione a tale adempimento nel presente momento emergenziale».
Insomma, a Pomezia è stato fatto un distinguo tra scuole direttamente coinvolte dai casi di Coronavirus, nelle quali si procederà, a quanto pare, con ditte specializzate, e quelle in cui invece non sono stati riscontrati casi. Tale decisione ha trovato però le resistenze di alcuni Sindacati: «Da docente e da componente Rsu per Unicobas Scuola&Università dell’IC Orazio trovo scandaloso e paradossale tale provvedimento», sostiene ad esempio la Prof.ssa Maria Lo Fiego, che spiega: «Demandare la sanificazione delle scuole al personale scolastico significa ignorare le norme ed i protocolli in materia di emergenza sanitaria; i collaboratori scolastici, prima ancora che da mansionario (sono incaricati alla pulizia ordinaria e non straordinaria) non sono formati né attrezzati per l’attuazione di protocolli di sanificazione, che prevedono, tra l’altro, presidi sanitari di protezione a tutela della propria incolumità».
Le posizioni in campo
Da un lato dunque il Comune sostiene, nell’indirizzare la decisione alle Scuole, di aver seguito “le linee guida di pulizia e sanificazione previste dal Ministero della Salute” attribuendo la competenza delle stesse alle scuole; dall’altro però il personale scolastico ritiene di non essere preparato a svolgere un compito così delicato. Non dimentichiamoci che, benché non coinvolte direttamente nei casi di Covid-19, anche le altre scuole del territorio dovranno essere completamente sicure per accogliere nuovamente gli studenti in classe escludendo qualsiasi tipo di rischio. Parenti, gruppo di amici, attività extra-scolastiche e sport: la rete possibile di contatti con persone contagiate dal Coronavirus è infatti potenzialmente molto elevata dal punto di vista numerico, da qui la necessità di azzerare ogni minimo rischio soprattutto tra i banchi.
Nella lettera inviata dal primo cittadino alle scuole, tornando alla questione, si menziona inoltre il paragrafo della Circolare Ministeriale n. 5443 del 22.02.2020 “Pulizia di ambienti non sanitari”, da seguire «rapportando le precauzioni e la gestione dei rifiuti all’assenza di casi confermati di COVID-19»: ciò prevede, tra gli altri, che «tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto».
La Sindacalista Lo Fiego tira dritto: «Sono certa che anche i Dirigenti Scolastici degli Istituti di Pomezia si attiveranno per segnalare tale situazione agli organi superiori dell’Istruzione». In altre parole, sostiene la rappresentante dei lavoratori, le operazioni di sanificazioni andrebbero eseguite allo stesso modo in tutte le scuole.