Comunicato congiunto dei sindacati CGIL CSA e DiCCAP che annuncia lo stato di agitazione indetto al Comune di Pomezia.
“Un atto dovuto e coerente – si legge nella nota – al fine di contrastare un atteggiamento della parte pubblica che riteniamo «gravissimo, inconcepibile, immotivato, lesivo dei diritti dei lavoratori, poiché nei fatti si impedisce di percepire il legittimo salario accessorio, e soprattutto lesivo delle più elementari regole democratiche che impongono alle parti “contendenti” il necessario ed obbligatorio tentativo di contrattare in assoluta serenità e buona fede che deve sempre contraddistinguere la pubblica amministrazione».
“Accogliamo – si legge ancora – con grande ottimismo la notizia in data 08-11-2017 della ulteriore conferma dei lavoratori riuniti nella seconda assemblea proclamata dalla CISL, di confluire nello stato di agitazione, riconfermando quanto già espresso dagli stessi dipendenti all’unanimità in data 17-10-2017. Una decisione questa che aggiunge alla causa comune un’importantissima forza, augurandoci che l’intento di rappresentare i diritti dei lavoratori ci veda allo stesso tavolo alla Prefettura di Roma”.
“Il Sindacato – conclude la nota – non sottoscriverà accordi al ribasso perché il nostro primo obiettivo è l’eliminazione della precarietà e la restituzione della dignità salariale a tutti i dipendenti. Esortiamo i lavoratori e tutti i loro rappresentanti ad unirsi nella lotta comune per far valere il valore del lavoro e per fare fronte comune contro la precarietà del rapporto di lavoro, contro la compressione dei salari, contro la precarizzazione delle carriere e contro la elusione dei doveri datoriali rispetto al diritto alla salute di chi lavora. No al baratto delle posizioni individuali rispetto ai diritti collettivi No alla divisione dei lavoratori per diminuirne il potere; contrattuale; No alle trattative al ribasso”.