Commissioni consiliari, si scoprono le carte. Le nomine per le presidenze, infatti, la dicono lunga su come verrà impostata la politica e la vita amministrativa: leggendo tra le righe si riescono a capire risvolti che a una prima occhiata potrebbero non essere evidenti.
Il riferimento non è tanto alla maggioranza, che si preannuncia essere compatta e granitica come nel quinquennio precedente, quanto all’opposizione, dove – tra problemi legati all’articolo 20 del regolamento comunale, voglia di primeggiare in visibilità, inesperienza e troppa esperienza (a volte anche questo aspetto può avere il rovescio della medaglia) – pare ci si avvii a un futuro di poco spessore qualitativo, con sprazzi di risveglio che, se si ricalca il passato, puntano più ad affermazioni personali che al bene della città.
Questa è almeno l’impressione che si ha nel corso dell’intervista con uno dei protagonisti della campagna elettorale appena conclusa, Pietro Matarese, sconfitto al ballottaggio dall’attuale sindaco Adriano Zuccalà e ora consigliere di minoranza.
Infatti, alla domanda delle sue impressioni rispetto alla partecipazione alla vita politica di Pomezia in questo piccolo lasso di tempo intercorso dalla fine della campagna elettorale ad oggi, Matarese ha risposto:“Nel corso della campagna elettorale a candidato sindaco ho dichiarato più volte che avrei formato un governo del sindaco, scegliendo assessori solo ed unicamente in base alla competenza e professionalità. In ugual modo, voglio svolgere il mandato di consigliere di minoranza da uomo libero, approvando i provvedimenti di governo solo ed esclusivamente se rivolti all’interesse collettivo e non di pochi privilegiati. Non sono interessato a ricoprire incarichi, ma sono dell’idea che occorre spingere per il cambiamento nelle commissioni, onde evitare che siano prerogative dei soliti noti. Questo potrebbe infatti trasformarsi in pericolosa gestione di potere”.
“La mia non appartenenza al territorio – ha proseguito l’esponente del centrodestra – garantisce l’imparzialità, ma, soprattutto, la vigilanza sulla legittimità dell’operato di tutti gli amministratori di questa legislatura. Alla luce di queste considerazioni e preso atto che la partecipazione democratica all’interno del Consiglio Comunale e delle Commissioni è affievolita, la mia forza per una fattiva opposizione è solo quella di parlare ai cittadini, agli imprenditori, ai commercianti, agli artigiani ai dipendenti pubblici che, chiamati a fare la loro parte, mi segnaleranno tramite e-mail, telefono o lettera tutte le disfunzioni, i soprusi, gli illeciti o altro. Tali informazioni, riportate in apposite schede, saranno analizzate e valutate per l’eventuale segnalazione agli organi istituzionali competenti. La consapevolezza dei cittadini che i propri diritti potranno essere soddisfatti è fondamentale per la loro collaborazione. Quindi, sarà mia cura organizzare un centro di ascolto per raccogliere segnalazioni di chi vuole legalità, trasparenza, ottimizzazione dei servizi. Tutto ciò non potrà che migliorare il rapporto cittadini- pubblica amministrazione, ma soprattutto ridare fiducia alla politica”.
“Inoltre – ha concluso Matarese – sarà mia cura, per il miglioramento della vita quotidiana quale condizione necessaria per una civiltà di pace, avviare iniziative tese a creare e coordinare corsi di formazione etico morale rivolti principalmente a giovani cattolici desiderosi di avvicinarsi alla politica, di costituire associazioni di volontariato, centri di servizi sociali ed altro. I corsi verranno sviluppati con lezioni frontali e dibattiti. Saranno invitati i rappresentanti di tutti i partiti politici italiani, magistrati, dirigenti pubblici e d’azienda a condividere il progetto, intervenendo come docenti o relatori. A questi sarà consegnato il volume “CIVILTÀ DI PACE” del francescano frate GianMaria Polidoro, che da anni lavora per avvicinare i politici e le genti ad una cultura da tradurre in atteggiamenti ed opere pacifiche a livelli personali”.