Sta facendo molto discutere la recente decisione presa dal Comune di Pomezia – annunciata tuttavia già da gennaio– circa l’estensione dei parcheggi a pagamento che ha interessato, tra le altre, anche Via Filippo Re. Ed è propria su questa via, diventata un vero e proprio caso, che i cittadini si sono divisi tra chi, in un certo qual modo, ha ‘difeso’ il provvedimento, ritenendolo comunque legittimo, e chi invece non l’ha presa per niente bene, definendolo assolutamente ingiustificato.
Via Filippo Re (ed in generale): i vantaggi della striscia blu
IN BREVE – Aumento della disponibilità dei parcheggi, contrasto al ‘parcheggio selvaggio’ (doppia se non tripla fila), rotazione della sosta. Maggiori entrate per il Comune
Si stima che i parcheggi a pagamento garantiscano una disponibilità maggiore di posti disponibili grazie alla cosiddetta ‘rotazione della sosta’ (ponendo una rotazione media di due ore nell’arco della giornata, ogni striscia blu fornirebbe circa 4,3 posti auto). Si limiterebbe inoltre la sosta passiva – cioè la auto ferme molto tempo sullo stesso posto – e, stando ad alcuni esperti, perfino il traffico alla ricerca del parcheggio libero calerebbe almeno di un 30%. Nel caso specifico, venendo qui proprio a Via Filippo Re, è indubbio che i parcheggi a pagamento dovrebbero andare a regolamentare soprattutto il fenomeno della sosta selvaggia, considerando l’enorme mole di veicoli troppo spesso accalcati in doppia fila. Infine, ci sono da considerare gli introiti per le casse comunali (peraltro da considerare raddoppiati rispetto a quanto previsto inizialmente considerando le nuove tariffe in vigore ,ndr) che erano stati stimati in circa 200 mila euro annui.
I contro: tariffe troppo alte e nessuna agevolazione per i residenti. Eppure era stata promessa l’esenzione totale
I CONTRO – Tariffe troppo alte, provvedimento abbonamenti prefrito alle esenzioni. Luoghi di interesse (es. biblioteca) penalizzati
Veniamo ora agli aspetti che hanno scatenato le maggiori critiche. Partiamo dalle tariffe: in molti hanno mal digerito gli aumenti della cifra richiesta (il 100%) a poco più di un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. In effetti sembra davvero troppo pagare la stessa cifra prevista per la capitale invece degli 0.50 centesimi/h precedentemente richiesti (qui le tariffe originarie). In secondo luogo l’aspetto riguardante le agevolazioni per i residenti. E’ opportuno sottolineare che il Comune di Pomezia, inizialmente, aveva promesso un’esenzione totale: “Dopo una prima fase sperimentale in cui il costo del parcheggio sarà uguale per tutti – spiegava l’allora Assessore Giovanni Mattias – ai residenti verrà rilasciata un’esenzione per nucleo familiare, relativa a un’unica auto e codificata, in modo da evitare contraffazioni. Il tagliando consentirà di usufruire dei parcheggi gratuiti presso la corrispondente zona di residenza oltre che di una tariffa agevolata presso le aree di parcheggio limitrofe. Nei prossimi mesi forniremo tutte le informazioni necessarie al rilascio dei tagliandi”. Di tutto ciò non è rimasta traccia, anche se è stato introdotto il provvedimento dell’abbonamento (130 euro per Pomezia, 100 per Torvaianica). Se da un lato la cifra può considerarsi quantomeno congrua, dall’altro tale iniziativa presenta molteplici aspetti negativi: innanzitutto il costo riguarderebbe una sola vettura (e per le famiglie numerose questo costituisce senza dubbio un problema ), senza contare la mancata certezza del posto auto (ha senso dunque pagare per avere una specie di diritto su qualcosa che non è mio? Cosa succederà a Torvaianica quest’estate considerando l’afflusso dei turisti?). Infine l’aspetto relativo ai luoghi di interesse: quali ripercussioni ci saranno per gli esercizi commerciali e per chi utilizza le strutture pubbliche come la biblioteca (senza contare la scuola materna)?