L’associazione culturale Latium Vetus è stata esclusa dall’amministrazione Comunale di Pomezia dagli eventi in programma per il “Natale di Luce 2018”.
Il programma, iniziato lo scorso 8 dicembre in occasione della festa dell’Immacolata, articola una serie di appuntamenti che termineranno il prossimo 6 gennaio; poco più di 33.000 euro (luminarie comprese) l’importo speso dal Comune di Pomezia finora a fronte di un budget iniziale, stando ai documenti pubblicati sull’albo pretorio dell’ente, quantificato in 55.000 euro circa.
Come di consueto anche l’Associazione Latium Vetus, presieduta da Giacomo Castro, aveva inviato la propria proposta, nel rispetto delle linee guida dettate dall’ente, per realizzare iniziative a tema destinate ai cittadini, iniziative – peraltro alcune destinate anche ai bambini – che però sono state bocciate dal Comune “apparentemente” senza motivo.
Nessuna comunicazione, né spiegazione, è stata infatti data all’associazione, semplicemente, dichiara Giacomo Castro, Latium Vetus “non figurava nell’elenco (reperibile qui) delle iniziative approvate dal Comune di Pomezia”.
E’ dunque legittimo, in assenza di comunicazioni ufficiali, entrare nel campo delle ipotesi: “Diniego per motivazioni economiche? Ci sembra strano considerando che la cifra da noi richiesta per la realizzazione delle attività ammontava a circa 600 euro ed altri eventi sono costati molto di più”, prosegue Castro.
“Stando poi ai documenti del Comune di soldi per gli eventi sembrerebbero essercene ancora”, aggiunge ancora il Presidente di Latium Vetus.
Il dubbio che allora dietro al rifiuto vi siano motivazioni di natura diversa (politica?) resta, e il pensiero non può che andare soprattutto alle recenti vicende legate al vincolo ministeriale apposto sull’agro di Pomezia ed Ardea. “Quando non c’è risposta, il dubbio è lecito che ci sia”, sentenzia allora il Presidente di Latium Vetus.
Di questo ed altro abbiamo parlato proprio con Giacomo Castro che ha illustrato nel dettaglio, concedendoci un’intervista in esclusiva, anche in cosa consisteva la proposta dell’associazione bocciata dall’amministrazione.