Si è conclusa lunedì 5 giugno la Conferenza dei Servizi per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale al progetto della centrale per la lavorazione dei rifiuti organici proposta dalla Cogea S.r.l. in località Roma 2 – Santa Palomba.
L’ultima seduta, il 29 maggio, era stata sospesa per la diffida presentata dall’Associazione Latium Vetus al rispetto dell’avvio del procedimento di vincolo paesaggistico “Ambito delle tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana”, il cui iter è iniziato lo scorso 22 maggio.
La Conferenza dei servizi, a cui non ha preso parte alcun assessore di Pomezia ma il dirigente all’ambiente, è stata a nostro avviso l’ennesima figura “sbiadita” dell’ente locale che ancora una volta non ha saputo imporre una linea netta di contrasto al progetto e si è conclusa in modo molto chiaro: solo l’avvio del procedimento di vincolo rimane a protezione del territorio di Pomezia e per ora rende il progetto della centrale incompatibile. La dirigente al ciclo integrato dei rifiuti della Regione Lazio, Ing. Flaminia Tosini, nel corso della riunione ha preannunciato che avendo ormai ottenuto tutti i pareri sostanzialmente favorevoli, il progetto Cogea otterrà a breve l’A.I.A. favorevole con l’obbligo della compatibilità fra il progetto ed il vincolo paesaggistico.
In parole semplici, il vincolo è l’unica vera carta che Pomezia ha di salvaguardare il proprio territorio, il proprio patrimonio culturale e l’ambiente della Campagna Romana nei pressi di Santa Palomba – Roma 2 unitamente alla salute di chi vi abita.
Va precisato che l’iter di apposizione del vincolo è iniziato lo scorso 22 maggio, ma arriverà a conclusione solamente con la sua ratifica da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo dopo un procedimento che durerà circa 300 giorni e che prevede la raccolta delle osservazioni di associazioni e cittadini: è quindi estremamente importante che tutti i cittadini, le associazioni, le istituzioni e le forze politiche libere ed interessate unicamente agli interessi collettivi si pronuncino a favore della proposta di vincolo paesaggistico avviata dal MiBACT. Se la proposta di vincolo verrà così ratificata a quel punto sarà impossibile realizzare su quell’area ulteriori manufatti a destinazioni d’uso tecnologico-industriale e quindi proseguire nelle attività speculative legate al ciclo dei rifiuti. Questo è insomma il momento di rimanere tutti uniti e di sostenere la salvaguardia del nostro territorio e di tutelare il nostro patrimonio culturale!
Inutile negarcelo, riteniamo che l’amministrazione comunale di Pomezia, sia stata la grande assente nella partita Cogea giocata in tutti questi anni: una figura ambigua e paradossale che è arrivata addirittura a sostenere una trattativa con la società proponente riducendo quasi a zero la sinergia con le associazioni ed i cittadini locali. Nessuno degli enti territoriali e degli uffici amministrativi, inoltre, ha saputo produrre atti in grado di contrastare efficacemente l’iter di approvazione della centrale che, ricordiamo, dovrebbe sorgere in un’area estremamente vulnerabile per la presenza del complesso monumentale di Torre Maggiore cosi come di ben due impianti industriali a rischio di incidente rilevante, quali sono i due siti di stoccaggio Eni e Liquigas.
E’ infine necessario mettere tutti in guardia relativamente al fatto che la posta in gioco intorno a Pomezia quale nuovo distretto del rifiuto, non si esaurisce con il progetto targato Cogea: su Santa Palomba infatti si sta combattendo una battaglia molto più grande nel silenzio degli enti, che rischia di trasformare il nostro territorio in una nuova Malagrotta romana. Vanno infatti in questa direzione i numerosi progetti legati al ciclo dei rifiuti attualmente in corso di approvazione, come il progetto della discarica di inerti in località Tor Tignosa e l’ultimo arrivato, un progetto presentato alla Regione Lazio lo scorso 18 maggio (appena 2 settimane dopo l’incendio alla ECO X di via Pontina vecchia!) ed attualmente in corso di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di un impianto per il recupero e lo stoccaggio di rifiuti da raccolta differenziata: altre 55.000 tonnellate annue fra plastica e carta!
Associazione Latium Vetus
Pomezia, Latium Vetius chiede l’aiuto di tutti i cittadini per ‘evitare’ il biogas e la Cogea
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