Era il 2 febbraio scorso quando si sviluppò un incendio di vaste proporzioni presso il capannone industriale sito in Via Pontina Vecchia Km. 33 a Pomezia gestito dalla Società “4M Cutting Multiservice a r.l.” (che il cui titolare non esitò a definire doloso), adibito alla lavorazione della carta, a due passi dall’Eco-X.
Il rogo, come da relazione presentata dai Vigili del Fuoco, interessò un rilevante quantitativo di bobine di carta
stoccate all’interno del capannone, coinvolgendo anche macchine ed attrezzature atte alla lavorazione della carta; oltre a ciò
il fonogramma elaborato dai pompieri mostrò altresì
problemi di tipo strutturale ed impiantistico, con crolli diffusi della copertura e dei lucernari in fibra di vetro.
Ma questi sono solo alcuni delle conseguenze che provocò l’incendio. Già perché è del 1 marzo una nota della Asl in cui emerge che le lastre di copertura della struttura – come accadde anche per l’Eco-X ricorderete – presentavano “fibre di amianto nelle lastre di copertura del capannone” anche se “i campionamenti effettuati nei primi giorni dall’evento per la ricerca di eventuali fibre aerodisperse nelle immediate vicinanze dell’insediamento avevano evidenziato concentrazioni inferiori ai limiti di rilevabilità del metodo” scongiurando, per quanto possibili, ulteriori conseguenze per la salute.
Inevitabile, allora, la richiesta contestuale della stessa Asl di “disporre gli opportuni provvedimenti per assicurare la tempestiva rimozione in sicurezza dei materiali ivi presenti e la contestuale bonifica del sito, nel rispetto della normativa vigente e a garanzia della salute pubblica, previa autorizzazione della Procura della Repubblica di Velletri” .
L’ORDINANZA DEL COMUNE DI POMEZIA
Il Comune di Pomezia, e nello specifico il Commissario Prefettizio, richiamando alcuni articoli di legge (tra i quali l’art. 192, comma 3, del D.Lgs. 152/06 e s.m.i: il soggetto responsabile, in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi […]; o l’art. 247. (Siti soggetti a sequestro) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., che prevede che […] 1. Nel caso in cui il sito inquinato sia soggetto a sequestro, l’autorità giudiziaria che lo ha disposto può autorizzare l’accesso al sito per l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle aree, anche al fine di impedire l’ulteriore propagazione degli inquinanti ed il conseguente peggioramento della situazione ambientale) ha firmato un documento con il quale si ordina ai soggetti obbligati in solido di provvedere, entro e non oltre 30 (trenta) giorni dalla notifica del presente atto di dare avvio alle attività di caratterizzazione e successiva rimozione ed avvio a recupero/smaltimento secondo legge in discarica o impianto autorizzato di tutti i rifiuti, combusti e non combusti, presenti nell’area interessata dall’incendio.
Particolare attenzione dovrà essere riservata a tutti i rifiuti che a seguito della caratterizzazione risulteranno ascrivibili alla tipologia dei materiali contenenti amianto i quali dovranno essere separatamente movimentati e rimossi, dotando gli operatori di adeguati dispositivi di protezione individuali.
Al termine degli interventi dovrà essere prodotta e trasmessa al Comune di Pomezia apposita relazione tecnica finale.
Prosegue poi l’ordinanza: “Contestualmente alle attività di rimozione di tutti i rifiuti dovranno essere effettuate apposite indagini ambientali preliminari nelle matrici suolo e acque sotterranee, finalizzate ad accertare l’eventuale superamento dei valori di attenzione (CSC di cui al D.Lgs. 152/06 e s.m.i.). Al termine di tali attività dovrà essere redatto e trasmesso tempestivamente al Comune di Pomezia – Settore VI – Tutela
dell’Ambiente – Ufficio Tutela Territorio, il rapporto delle indagini ambientali preliminari, corredato dei certificati analitici”.
“Qualora, dall’indagine ambientale di cui al punto che precede, emergano superamenti delle CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione) di cui al D.Lgs. 152/06 e s.m.i., si dovrà procedere immediatamente alla caratterizzazione dell’area ai fini degli eventuali interventi di bonifica e ripristino ambientale, da effettuarsi ai sensi della Parte IV – Titolo V “Bonifica dei siti contaminati” del medesimo decreto.
POMEZIA: ECOITALIASOLIDALE, RIMUOVERE SUBITO L’AMIANTO E GLI INQUINANTI DOPO L’INCENDIO DELLA CARTIERA, GIA’ E’ PASSATO TROPPO TEMPO
In merito all’incendio di vaste proporzioni avvenuto lo scorso 2
febbraio presso il capannone industriale sito in Via Pontina Vecchia Km. 33 a Pomezia che oltre alla carta, ai materiali adibiti alla lavorazione ed ai macchinari hanno interessato anche le strutture e le coperture del capannone che come abbiamo subito sospettato erano con presenza di amianto, non risultano ancora interventi definitivi di bonifica dell’area e del suolo interessato.
Abbiamo immediatamente richiesto di accertare le cause dell’ennesimo incendio accaduto nell’area industriale di Pomezia in quest’ultimo periodo, ma altresì di procedere con la massima trasparenza nella comunicazione ai cittadini sugli effetti dell’incendio e sulle procedure immediate per non causare ulteriore inquinamento e danni alla salute. E’ comprensibile come il sito sia stato sottoposto a sequestro, mentre è secondo noi incomprensibile che dal 2 febbraio ancora non risultano rimosse le sostanze di amianto andate a fuoco al fine di garantire la salute pubblica nell’area ed il controllo del sottosuolo. L’area, ripetiamo deve essere immediatamente bonificata e forse, ancora una volta si è atteso troppo tempo per procedere. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Piergiorgio Benvenuti e Fabio Ficosecco rispettivamente Presidente Nazionale e Coordinatore per Roma e l’Area Metropolitana del Movimento Ecologista
ECOITALIASOLIDALE.