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Pomezia, impianto Cogea: con le osservazioni al vincolo il Comune salva il progetto?

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Sono state da poco rese note nuove osservazioni alla proposta di vincolo denominata “Ambito delle tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana” (a sostegno della quale i cittadini di Pomezia hanno raccolto oltre 2500 firme), con il quale lo Stato ha avviato l’iter per il riconoscimento di una vasta area di notevole interesse pubblico sui territori di Pomezia ed Ardea tra via dei Castelli Romani, Santa Palomba, Tor di Bruno e ancora oltre, fino a via di Montagnanello e al confine comunale fra Ardea ed Aprilia. A parlare stavolta è stato il Comune di Pomezia: l’ente ha espresso un sostanziale parere favorevole all’iniziativa chiedendo però alcune modifiche (di non poco conto come vedremo). 

E qui si arriva al nodo della questione. L’amministrazione di Pomezia ha infatti inviato una mappatura della zona in cui ricadrebbe il vincolo del ministero evidenziando però una porzione da escludere (in viola), ritenuta prioritaria per non compromettere lo sviluppo della città, sottolineando al contempo alcuni obiettivi che il vincolo così modificato permetterebbe di raggiungere.

Cosa significa tutto questo? Da una prima analisi infatti, ottenuta comparando due mappe satellitari (nella foto), sembrerebbe infatti che nell’area da escludere ricadrebbe proprio il complesso medievale di Tor Maggiore nonché l’area destinata alla realizzazione dell’impianto Cogea (dello stesso avviso è ad esempio il gruppo No Biogas Pomezia), che, ricordiamo, ha già ottenuto l’ultimo ok (comprensivo del ben noto stralcio funzionale relativo al ‘Bio’gas) dalla Regione Lazio per la sua realizzazione

Noi ovviamente speriamo di sbagliare, ma in caso contrario a cosa servirebbe il vincolo del ministero se l’area principale da tutelare (sì piccola rispetto al resto del territorio che verrebbe preservato dal vincolo, ma probabilmente la più importante) venisse esclusa dal provvedimento? Come può l’amministrazione “Preservare e valorizzare il territorio” spianando la strada ad un nuovo impianto in una zona già satura di stabilimenti industriali? E, così facendo, non verrebbe meno anche il punto 5 del programma elettorale partecipato del Movimento 5 Stelle a Pomezia del 2013 che prevedeva, tra le altre cose, la “salvaguardia dei beni in pericolo (es. Sistema delle torri di Santa Palomba)”?

 

 

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