Sono scesi in piazza a Pomezia i dipendenti della Coop per protestare contro l’incertezza occupazionale dovuta alla cessione dei negozi del gruppo Unicoop Tirreno.
Al momento a rischio ci sono 8 negozi del basso Lazio tra cui i due punti vendita di Pomezia; 270 i lavoratori che, per il prossimo futuro, vedono sempre più ombre e pochissime luci dal punto di vista lavorativo. Ieri era arrivato il pieno sostegno da parte del Sindaco pometino Adriano Zuccalà ai dipendenti, sulla scia di quanto annunciato anche dagli altri comuni coinvolti considerando il timore di ripercussioni negative sul territorio in termini occupazionali.
Cessione 8 negozi Unicoop Tirreno del basso Lazio: il punto
A tenere banco è, per l’appunto, la procedura di cessione degli 8 negozi del gruppo Unicoop Tirreno del basso Lazio sulla quale però, insorgono i Sindacati, si sa poco o nulla.
“A che punto è? Cosa accadrà? Chi è questo imprenditore che è in grado di effettuare una così grossa operazione finanziaria? Quali insidie si celano dietro questi accordi e cosa ne sarà del futuro dei dipendenti?”. Sono queste le domande che solleva Francesco Iacovone dell’esecutivo Cobas ai nostri microfoni e che verranno riproposte mercoledì prossimo, 26 settembre 2018, dinanzi al tavolo indetto al Ministero dello Sviluppo Economico in occasione dello sciopero indetto dalle sigle sindacali.
Alla manifestazione si uniranno anche i dipendenti dei negozi di Roma i quali, se non nell’immediato, temono un destino simile a quello dei colleghi del basso Lazio.
“Chiederemo la sospensione della cessione o, qualora essa sia in fase irreversibile, ci batteremo per la garanzia del futuro dei lavoratori che sia una ricollocazione o la riassunzione alle medesime condizioni contrattuali”, è stata la chiosa Iacovone.