Il tema degli haters, sostanzialmente decerebrati seriali del web che hanno (purtroppo) i mezzi economici per permettersi una connessione a internet, continua a tener banco tra l’opinione pubblica. A rimanere vittima degli odiatori 2.0 è stata stavolta la pometina Giulia De Lellis, attualmente concorrente nella casa del Grande Fratello Vip in onda su Canale 5.
GFVIP, HATERS ALL’ASSALTO DELLA DE LELLIS: E LO STAFF INSORGE
Che il Grande Fratello Vip abbia una nutrita schiera di seguaci e haters è cosa risaputa, ma l’evento accaduto sul web qualche giorno fa è piuttosto allarmante. Il fatto in questione riguarda Giulia De Lellis, concorrente del reality show condotto da Ilary Blasi su canale 5. L’ex corteggiatrice e fidanzata di Andrea Damante martedì scorso ha ricevuto un attacco decisamente serio e raccapricciante su twitter. A numerosi messaggi di odio in cui vari utenti la minacciavano di percosse una volta uscita dalla casa del Grande Fratello, ne è seguito uno in cui chi scrive si domanda come può De Lellis andare in giro tranquillamente senza temere di essere sfregiata con l’acido.
Pronta la risposta che arriva dai gestori della pagina Facebook della gieffina, che agli attacchi e minacce rispondono così: “Adesso basta!! siamo costrette a scrivere questo post e ad intervenire perché in queste ore si sta superando ogni tipo di limite nei confronti di questa ragazza. Gente che la insulta in ogni maniera, che la calunnia per delle cose che non ha dichiarato, gente che dice che le tirerebbero l’acido in faccia. Ma vi rendete conto? e voi sareste delle persone mature e intelligenti? Ci sta che Giulia non vi piaccia, che abbiate simpatia verso altri concorrenti ma augurare la morte ad una ragazza di 21 anni vi rende solo delle persone piccole e schifose! è un gioco ragazzi! cercate di darvi tutti quanti una regolata e di attenervi solo nel sostenere chi vi piace. [..] la calunnia è un reato molto grave! Potete fare quello che vi pare,ma giulia da quella porta rossa uscirà solo il 4 dicembre. parola nostra!! LO STAFF”.
Fonte: Agenzia Stampa Dire (www.dire.it)