Mensa scolastica a Pomezia, è scontro politico a tutto campo. Questa la situazione. Gli stipendi dei dipendenti della società Innova, che gestisce il servizio di ristorazione scolastica per conto del comune di Pomezia, sono a rischio. Il motivo? Il mancato pagamento delle fatture da parte del comune di Pomezia. Della vicenda si è discusso peraltro anche nel recente consiglio comunale del 19 febbraio scorso, grazie ad un intervento del consigliere comunale Schiumarini. La maggioranza pentestellata ha già individuato tuttavia la soluzione al problema: attraverso una delibera è stato disposto il ricorso ad un prestito presso la “Cassa Depositi e Prestiti” per anticipazione di cassa.
«E’ la certificazione del collasso dei conti comunali – hanno dichiarato i consiglieri di opposizione Schiumarini e Mengozzi – Una gestione finanziaria scellerata, frutto di anni di governo a 5 Stelle, che sta riportando la nostra città in ginocchio. Ci auguriamo un intervento immediato del comune affinché siano garantiti gli stipendi ai lavoratori, evitando anche il rischio di ripercussioni per i bambini che usufruiscono del servizio». Questo il comunicato diramato ieri per sottolineare la gravità della situazione.
Mensa scolastica a Pomezia: la replica del Movimento 5 Stelle. Critico anche Fucci con la maggioranza: «Con me nessun problema»
Inevitabile la replica della maggioranza guidata dal Sindaco Adriano Zuccalà. «L’opposizione si fa forte nei comunicati stampa ai quali però non seguono azioni concrete. Questo è il modo di fare politica di alcuni», recita un post sula pagina del Movimento 5 Stelle di Pomezia.
«Parole dure quelle di Schiumarini e Mengozzi sulla situazione dei lavoratori della Innova – continua il post – Parole al vento, visto che al momento della votazione hanno abbandonato l’aula. Il provvedimento di anticipazione di cassa serve proprio per andare a coprire le fatture dei fornitori che attendono di essere pagati, tra cui anche la Innova. Un provvedimento quindi che va esattamente nella direzione di salvaguardare gli stipendi e i lavoratori, nonché un servizio essenziale come quello della mensa scolastica». «Quindi a parole si esprime solidarietà e nei fatti ci si lava le mani, è questa la politica della minoranza? Andare a tutti i costi contro l’amministrazione anche mettendo a rischio posti di lavoro e servizi?».
Ad onor del vero c’è da dire che l’obiettivo dei due consiglieri di centrosinistra, crediamo noi, era piuttosto quello di sottolineare la difficoltà economica di un ente che, per contro, stando a quanto dichiarato negli scorsi anni, aveva un bilancio più che positivo. Del resto, come la storia recente dell’ente ci insegna, nessun provvedimento della maggioranza era, ed è, stato mai a rischio considerando le consuete votazioni “in blocco”. Il tema, piuttosto, è allora il seguente: «Perché ricorrere ad un prestito presso la “Cassa Depositi e Prestiti” per anticipazione di cassa?» se i conti fino a ieri erano a posto?
Non a caso nella polemica ci è finito anche l’ex Sindaco Fabio Fucci. Il primo cittadino uscente aveva così commentato la notizia: «Come come come? Io dico, nei 5 anni in cui ho fatto il sindaco non c’è mai stato questo problema. Anzi, si è ridotto notevolmente il tempo medio di pagamento dei fornitori.
Arriva la nuova amministrazione, che si definisce “onesta” e professa continuità e invece che succede? Tutto va in malora!
Voi come lo ritenete possibile?». Alcuni utenti hanno però fatto notare che, essendoci stata una continuità nell’amministrazione, qualcosa non torna.
«Per me parlano i numeri – ha replicato Fucci – il Commissario Straordinario aveva certifica un risultato niente male riferito all’anno 2017 (io ero ancora in carica come sindaco). Quasi 24 milioni di risultato di amministrazione. Se il Commissario Straordinario, che è un soggetto neutro, ha certificato con la sua delibera una situazione estremamente positiva per le finanze del Comune, come ha fatto la nuova amministrazione di Zuccalà e del M5S a distruggere il buon lavoro fatto negli anni precedenti? Io un’idea ce l’ho: è la dimostrazione che l’improvvisazione non paga. E infatti loro non pagano nemmeno i fornitori».