Il prossimo 26 settembre 2019 sarà il turno del Consiglio di Stato – ultimo grado della giustizia amministrativa – che sarà chiamato ad esprimersi definitivamente sulla legittimità del vincolo paesaggistico posto dal Ministero dei beni culturali su 2000 ettari verdi di Campagna Romana tra i Comuni di Pomezia e Ardea.
Il punto sul caso
Si era svolta infatti nel febbraio scorso la camera di consiglio riguardante il vincolo apposto sulla campagna romana dal Ministero dei Beni Culturali. Dopo la sconfitta al Tar infatti, lo ricordiamo, le aziende avevano deciso di impugnare la sentenza ricorrendo al Consiglio di Stato. Nell’udienza di febbraio inoltre Cogea, la società che dovrebbe realizzare nell’area il tanto contestato impianto di compostaggio da 60mila t/a (e a futura possibile conversione a ‘bio’gas con l’ormai noto «secondo stralcio funzionale» mai tolto dai documenti), aveva chiesto la sospensiva della sentenza del Tar. Una mossa, c’è da dire, già tentata in passato che non aveva però sortito l’effetto sperato.
Chiamato ad esprimersi il Tribunale aveva infatti comunicato di ritenere «insussistenti le esigenze cautelari», per la natura della causa, ed aveva fissato, previa rinuncia della domanda cautelare, l’udienza di merito per il prossimo settembre 2019, appuntamento al quale ormai siamo arrivati. In altre parole Cogea non aveva ottenuto la sospensiva della sentenza del Tar, che altro non era che un tentativo per cercare di stroncare il provvedimento. Fatto degno di nota erano state – riportiamo per dovere di cronaca – le assenze del Comune di Pomezia che al Tar, lo ricordiamo, si era invece costituito al fianco dei privati seppur con una posizione differente (no ad un annullamento in toto del vincolo, sì ad una rimodulazione dello stesso, ndr), e della Regione Lazio che fino a quel momento non si sono erano ancora costituiti.
Il provvedimento a tutela del territorio
Il vincolo, uno stop potente da parte del MiBAC ad attività speculative impattanti, è visto inoltre come una preziosa opportunità per riqualificare l’area in quanto vieta il sorgere di nuovi insediamenti edilizi, civili, industriali e, nello specifico, blocca la realizzazione di 9 capannoni e tre fabbriche a ‘bio’gas, tra cui Cogea. Viceversa il vincolo di Tor Maggiore apre la finestra su un nuovo modo di vedere il territorio, ripensandolo in chiave agricola e turistica. Per questo, è facile intendere, è stato osteggiato da più fronti.
Associazioni in ‘trincea’
A difendere il provvedimento c’è sin dall’inizio l’Associazione Latium Vetus che anche in questa occasione, insieme ai comitati civici, come il Comitato di quartiere di Santa Palomba, il Comitato di zona Roma 2, il gruppo NO Biogas Pomezia, il comitato Vie Monachelle Pomezia, l’ Associazione Culturale Tyrrhenum e i cittadini punta a difendere questo importantissimo provvedimento di tutela per la qualità della vita di tutti i cittadini e l’ambiente nel quale viviamo.
L’udienza: ultimo atto al Consiglio di Stato
«Il 26 settembre 2019 i nostri avvocati e tutti noi saremo al Consiglio di Stato per difendere il vincolo paesaggistico, come già avvenuto nel 2018 al T.A.R. Lazio, che riconobbe le nostre ragioni e la piena validità giuridica del vincolo, a tutela della Campagna verde di Pomezia ed Ardea, il nostro ambiente, che non dev’essere stuprato», dichiara Giacomo Castro, Presidente dell’Associazione Latium Vetus.
Lanciata nuova raccolta fondi
«Abbiamo però ancora bisogno dei cittadini. La difesa legale di questo provvedimento – che vede assenti i due Comuni di Pomezia ed Ardea – ha ingenti costi che possono essere sostenuti solo con l’apporto di tutti i cittadini, insieme. Abbiamo organizzato, nei prossimi sabati di settembre, una serie di banchetti per la raccolta delle donazioni da parte dei cittadini che vogliono manifestare la loro civiltà in questa battaglia giusta e contribuire alla difesa del loro territorio. Per le donazioni bancarie è invece attivo – come l’anno scorso – il c/c bancario intestato ad Associazione Latium Vetus IBAN IT72P0335901600100000138854. E’ possibile versare qualsiasi cifra con causale: “Donazione per la difesa del Vincolo di Pomezia ed Ardea”».