Eco-X, trascorso un anno dall’avvenuto incendio, si parla ancora dell’incubo. Ecco tutti gli ultimi aggiornamenti e le novità in merito al processo.
Era il 05.05.2017 quando prendeva fuoco a Pomezia (Via Pontina Vecchia, km 33.381) lo stabilimento EcoX. Da lì si sprigionarono diossina, polveri sottili, benzene, policiclici aromatici e probabilmente amianto più sostanze cancerogene, in ogni caso con grave rischio per la pubblica incolumità.
Vani, al momento, tutti i tentativi di porre in essere la bonifica del sito che ospita ancora, eccezion fatta per il piazzale d’ingresso, tutti i rifiuti bruciati quel giorno; dagli enti competenti, al momento, sono usciti solo una serie di numeri su carta indicanti il prezzo da pagare – in totale circa 5 milioni di euro – per riportare all’anno zero il sito. Ma di fatti concreti ancora nulla.
Se allora su questo punto si è ben lontani da una soluzione – intanto è passata una seconda estate e ci apprestiamo ad inoltrarci anche al secondo inverno – qualcosa sul fronte del processo sulle responsabilità sembra muoversi.
A distanza di un anno e mezzo infatti, in data 04.09.2018, il Dott. Luigi Paoletti ha notificato la richiesta di rinvio a giudizio a carico del Sig. B. A. per l’ipotesi di reato di cui agli artt. 110, 113, 423, 437 II° comma, 449 e 452 bis c.p., art. 256 I, II, III e IV comma, Dlgs 152/2006 e art. 17, comma 1° lett. D); 18, comma 1° lett. A, 29 comma 1°, 37, comma 1°, 43, comma 1° lett. b), 55, comma 1° e 5° del Dlgs 81/2008, nonché a titolo di responsabilità amministrativa nei confronti di EcoX S.r.l. e Eco Servizi per l’Ambiente S.r.l., e ha identificato tra le persone offese anche l’Osservatorio Nazionale Amianto, assistito e difeso dall’Avv. Riccardo Brigazzi.
Fissata l’udienza preliminare per il 4 dicembre 2018.
“L’ONA si costituirà parte civile nel procedimento penale promosso dalla Procura della Repubblica di Velletri a carico della persona e delle società che ha identificato e chiederà il risarcimento dei danni anche in relazione al pregiudizio concretamente sofferto anche dai cittadini, fermo restando che sarà il GUP a dover decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio e ferma in ogni caso la presunzione di innocenza quale pietra miliare dello stato di diritto» – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
“L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso l’Avv. Ezio Bonanni, aveva fatto presente da subito la condizione di rischio dopo l’incendio, chiedendo che fossero assunte misure idonee a tutela della salute pubblica, che vennero puntualmente adottate dagli organismi preposti”.
“Molti cittadini, assistiti dall’Osservatorio Nazionale Amianto, avevano segnalato la condizione di rischio alla Procura della Repubblica di Velletri, e in particolare al Pubblico Ministero, Dott. Luigi Paoletti, incaricato delle indagini, con il quale ha interloquito il legale nominato dall’associazione, Avv. Riccardo Brigazzi, del Foro di Roma, il quale come legale ONA, ha condotto a termine brillanti indagini difensive che hanno permesso di acquisire quegli elementi tali da contribuire alla ritenuta sostenibilità da parte del PM incaricato, Dott. Paoletti”.