«Lo stato di abbandono del cimitero di Pratica di Mare». Inizia così una lettera di un cittadino di Pomezia, Walter De Bardi, che ha voluto segnalare le pessime condizioni in cui versa una delle strutture storiche del territorio.
«Ieri pomeriggio sono stato a far visita ai miei cari defunti (genitori, zii, nonni) presso il piccolo grande cimitero di Pratica. Qui riposano tante famiglie che erano mezzadri con i Borghese (ne cito alcune: Aldrighetti, Bello, Bisesti, Bortolotti, Brancaleoni, Casagrande, Celori, Gianferro, De Bardi, Manzini, Marsiglia, Monti, Milordi, Pezzetta, Rosolin). Erano presenti in questo territorio già negli anni ’20 e ’30. C’è sepolto il primo Sindaco di Pomezia: Pietro Bassanetti. Ma soprattutto c’è Sergio Leone. Già in passato avevo constatato l’incuria all’interno di questo “camposanto” e lo documentai su Facebook».
«Considerate le piccole dimensioni, la manutenzione del piccolo cimitero sarebbe veramente poco gravosa se fosse fatta in modo continuativo. Sono a conoscenza di un contenzioso tra il Comune di Pomezia e gli eredi del principe Borghese sulla proprietà del Borgo di Pratica (e ritengo anche il limitrofo cimitero). Ma a differenza del Borgo, qui non ci sono zone “rosse” (strade, edifici pericolanti, piante ingombranti). Ritengo opportuno che il Comune di Pomezia chieda al Tribunale assegnatario del contenzioso, la momentanea attribuzione del bene per poter effettuare almeno i lavori necessari».
«Non conoscendo nessuno degli eredi del principe Borghese, ho pensato di rivolgermi al Comune di Pomezia tramite l’APP MUNICIPIUM. Come si può notare dalla foto allegato, ho fatto più segnalazioni (quattro per la precisione, di cui due, chiuse, senza motivo). Qualche giorno fa ho ricevuto da parte dell’ ASSISTENZA MUNICIPIUM (precedentemente mi aveva chiesto un indirizzo email) due email. La prima: ‘Buongiorno Walter, forse non le è chiaro una cosa, noi non chiudiamo le segnalazioni, noi del team Municipium forniamo un servizio agli enti, cioè diamo un’app ai comuni, ma non siamo i gestori dei dati, è poi cura dei vari enti la gestione degli stessi’. La seconda. Salve: ‘No, va più che bene, proveremo a contattare il comune per accelerare la risoluzione delle segnalazioni. A disposizione. Saluti, Team Municipium’. Ho scritto, anche, tramite MESSENGER a: Adriano Zuccalà, Sindaco di Pomezia, senza ricevere risposta. Mi auguro che qualcuno legga e provveda!».
Il caso del cimitero di Pratica di Mare
Il cimitero adiacente al Borgo di Pratica è finito negli ultimi anni all’interno delle vicissitudini nella più ampia questione del Borgo stesso, con quest’ultimo ormai chiuso al pubblico da anni (in tal senso si aspetta di capire cosa accadrà visto che sono passati mesi dall’ordinanza di rimozione del cancello).
Per il cimitero ad ogni modo erano state sollevate le medesime domande: privato? Del Comune? Un caso di cui ci eravamo occupati in questo articolo e che vi riproponiamo nuovamente.
Poi era stato il catasto di Roma a fare chiarezza, così come quanto accaduto con le strade: secondo quanto riportato in un documento in nostro possesso è il Comune di Pomezia, ad oggi, il proprietario del Cimitero, ma è opportuno parlare di una sorta di “riappropriazione” dato che dal 2014, non si capisce bene in quali circostanze, l’area era finita tra le disponibilità della società Nova Lavinium.
E da chi tale società aveva volturato il cimitero? Sempre dal Comune di Pomezia. Secondo l’impianto meccanografico del 04/08/1979 il cimitero di Pratica di Mare risultava intestato al Comune di Pomezia confermando, di fatto, la documentazione cartacea antecedente al ’79.
Dunque non ci sarebbero più dubbi sul “caso cimitero”, eppure ancora oggi – e collegato a questo c’è anche la questione della sua manutenzione – la situazione non è stata chiarita anche se il Comune di Pomezia, lo ricordiamo, ha annunciato nei mesi scorsi un ricorso al Giudice per chiarire «definitivamente la titolarità nonché’ l’effettiva destinazione sia delle aree interne al Borgo di Pratica di Mare sia del cimitero limitrofo». Insomma, la posizione dell’Ente è chiara: attendere il pronunciamento del Tribunale.
P.s. Il valore probatorio del Catasto
Il solo parere del Catasto sembrerebbe non bastare all’interno di un eventuale contenzioso in Tribunale. Questo perché il Consiglio di Stato, con sentenza del 5 gennaio 2015, ha stabilito che «alle risultanze catastali non può essere riconosciuto un definitivo valore probatorio» sebbene l’organo di Giustizia gli attribuisca comunque una «funzione ausiliaria».