Caso Alba Dog, prosegue il caos attorno alla struttura di Pomezia. Stamattina i volontari delle Associazioni La Voce del Cane e Attivisti degli Animali Onlus – che ad inizio anno avevano scritto l’ormai nota lettera ai Sindaci del territorio per denunciare cosa stava accadendo nella struttura – si sono visti negare in un primo momento l’accesso al canile per svolgere le loro consuete attività. Per tale motivo sarebbero stati chiamati anche i Carabinieri.
In seguito due rappresentati dei volontari di ogni associazione sono riusciti ad accedere al canile accompagnati da un operatore dell’associazione Marilù: stando a quanto raccolto tuttavia, fanno sapere i volontari delle due associazioni summenzionate che hanno effettuato il sopralluogo all’interno della struttura Alba Dog, dal giro effettuato all’interno del canile mancherebbero all’appello 5 cani ed inoltre un altro animale risulterebbe avere segni di morsi, probabilmente a causa di una lite con un altro cane. Sul caso sono in corso ulteriori approfondimenti.
Il nostro inviato sul posto ha intervistato Francesca Picconi, vicepresidente dell’Associazione La Voce del Cane.
IL CASO DEL CANILE ALBA DOG
La situazione attorno al canile Alba Dog di Pomezia è molto complessa: ad essere autorizzata ad entrare per gestire gli animali, al momento, è soltanto un’associazione, la Marilù, situazione questa già condannata nei giorni scorsi dal Sindaco di Ardea Mario Savarese.
Non solo: il canile, lo ricordiamo, si trova attualmente sotto sequestro e non ospita più da due giorni i 50 cagnolini del Comune di Pomezia che sono stati trasferiti a Roma.