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Pomezia, Borgo di Pratica chiuso ormai da anni: con lo spettro della ‘colata di cemento’

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borgo pratica di mare

Sono passati anni dalla chiusura del Borgo di Pratica di Mare. Una situazione chiara quella del Borgo medievale più bello e antico di Pomezia, le cui strade sono asservite ad uso pubblico, e che inoltre – è bastato leggere il contratto di acquisto degli anni Sessanta e gli antichi catasti – non rientrano in alcuna proprietà privata.

Una vicenda che sarebbe semplice altrove, ma non qui a Pomezia, dove è stata volutamente complicata. Una questione semplice, verso la quale gli enti pubblici non hanno saputo trovare in tanti
anni alcuna soluzione concreta. Oltre due anni, non sono stati sufficienti ad individuare alcuna soluzione per tutelare il DECORO del luogo più importante della nostra città, il luogo della memoria di Pomezia. Un borgo chiuso con un cancello, che avrebbe dovuto risorgere e che invece va marcendo, negato dalla prepotenza di pochi e che ha visto molti piegarsi come giunchi lungo un fiume.
Una vicenda veramente triste. Diciamocelo, deplorevole.
Parallelamente, invece è continuato – e continua ancora – il dibattito intorno ad una LOTTIZZAZIONE….presentata nel modo più subdolo possibile, “Il Parco Alba Lavinium”.

Borgo di Pratica di Mare: lo spettro di una nuova lottizzazione

Con questo nome, uno si aspetterebbe un parco archeologico, un luogo della cultura, un monumento ambientale…macché sono centomila metri cubi di palazzine. Pensate che si dibatte di questa ennesima “palazzinata” pur essendo questo “parco” ancora non ricompreso in alcun piano urbanistico, o variante, approvata definitivamente. Un “parco” di cui non si dovrebbe nemmeno dibattere e che invece rischia di diventare realtà.

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Bene fanno alcune associazioni ad opporsi, bene fanno alcuni professionisti del settore a contrastare queste scelte urbanistiche prive di senso. Bene fanno alcuni cittadini a far sentire la loro voce contro questa speculazione da quattro soldi. Noi di Associazione Latium Vetus siamo con loro. Anzi sappiano coloro i quali prendono le decisioni nelle “sacre stanze”: l’eventuale approvazione del “Parco Alba Lavinium” genererà uno stuolo di DENUNCE, ci sarà l’intervento della magistratura verso ogni consigliere comunale che avrà la barbara idea di approvare in consiglio comunale quel piano. Un piano indecente, che offre poco o nulla al pubblico, ma molto ai soliti privati. Un piano in contrasto con le più elementari norme urbanistiche. L’idea di quell’aborto urbanistico nacque sotto la giunta Fucci. Lo si abbandoni alla giunta Fucci.

Riteniamo infatti che non si possa parlare di ambiente con una mano mentre con l’altra si approva una lottizzazione che avrà sul territorio ricadute negative, che non si possa tutelare il patrimonio culturale e contemporaneamente non fare nulla per riaprire un borgo medievale le cui strade rientrano nelle disponibilità della collettività.

Associazione Latium Vetus

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