430mila euro. Sarebbe questa la cifra richiesta dal Comune di Pomezia a fronte di un risarcimento per un presunto danno erariale alle casse municipali commesso da sei dipendenti. La vicenda parte da lontano e riguarda l’appalto sulle mense scolastiche per il triennio 2014-2016 contraddistintosi sin dall’inizio da mille polemiche e caratterizzato da una lotta, soprattutto tra le ditte coinvolte, condotta a suon di ricorsi e carte bollate (leggi in ordine cronologico il resoconto della vicenda qui,qui, qui, qui e qui).
La richiesta dell’ente pometino si colloca dunque in un quadro assai complicato e arriva, è bene precisarlo, in assenza per il momento di una sentenza della Corte dei Conti (che comunque dovrebbe esprimersi sul caso a stretto giro di posta) e della conclusione delle indagini stesse; indagini che hanno messo nel mirino proprio i sei dipendenti sopracitati – tre dirigenti e tre funzionari che respingono comunque tutte le accuse – membri dell’allora commissione di gara e sulle cui decisioni è finita la lente d’ingrandimento dei giudici contabili.