E’ stato abbattuto nelle scorse ore il ponte pedonale sulla Pontina all’altezza di Via Carlo Poma a Pomezia. Ma, dopo una manciata di ore, ecco ripresentarsi – come avevamo ampiamente documentato con i nostri servizi – il drammatico problema dell’attraversamento a piedi della statale 148. Una questione nota, emersa immediatamente dopo l’interdizione al transito del cavalcavia per problemi di sicurezza tanto che negli ultimi mesi (ma il fenomeno in realtà non si era mai fermato) le persone avevano “tranquillamente” ripreso ad usarlo in barba alle transenne e ai pericoli di stabilità. Tra i due pericoli, quello di usare un ponte traballante o sfidare la sorte in mezzo alle macchine, gli utenti avevano scelto il primo.
Ora però, mancando l’alternativa, eccoci punto e da capo. Da stamattina infatti, non a caso, gli automobilisti hanno ripreso a segnalare la presenza di pedoni intenti ad attraversare la strada all’altezza del Parco 51. “Per poco non lo centravo in pieno”, si legge ad esempio in uno dei gruppi social creati dagli utenti della Pontina. “Attenzione, pedoni fermi sullo spartitraffico che vogliono attraversare”, aggiunge un altro utente.
Il caso del cavalcavia pedonale di Pomezia
Il ponte, lo ricordiamo, rappresentava l’unico collegamento per andare da una parte all’altra della Pontina: l’altra possibilità è soltanto quella di percorrere a piedi la parallela della Statale 148 utilizzando un sottopasso privo di marciapiedi, con evidenti rischi per i pendolari che si spostano col bus per andare e tornare da Roma o Latina.
Ma nonostante le proteste e le ripetute segnalazioni dei residenti in questi anni (il ponte era stato dichiarato inagibile nel 2018) non sono mai state trovate soluzioni temporanee nemmeno da parte del Comune di Pomezia al quale i cittadini si erano rivolti a più riprese. Ora l’unica speranza è che in attesa i lavori di ricostruzione della nuova struttura, attesi per dopo l’Estate, non accadano nuovi incidenti gravi come già accaduto in passato. Il bilancio, in tal senso, è al momento di una vittima e di almeno due feriti gravi.