Nella giornata di ieri Adiantum – Associazione di Aderenti Nazionale per la Tutela dei Minori – ha organizzato presso la Biblioteca di Tor San Lorenzo del cdq Nuova California una giornata di studi, dossier e monitoraggi sulla mancata applicazione della legge 54/2006, tra aspettative disattese, violazioni dei diritti dei minori, necessità di ulteriori riforme nell’ottica di un condiviso reale e concreto.
Ad intervenire al convegno, amministratori locali dei comuni di Ardea e Pomezia e molti professionisti del settore che seguono le coppie e i minori in tutte le fasi precedenti e successivamente alla separazione e/o divorzio per contribuire a Tutelare il Minore e il suo Diritto alla Bigenitorialità, ossia «il principio etico in base al quale un bambino ha una legittima aspirazione, ed un legittimo diritto a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche nel caso questi siano separati o divorziati».
Importanti le novità per il territorio. Dopo l’approvazione in consiglio comunale ad Ardea, anche Pomezia si attiva per istituire il registro della bigenitorialità .
«Pomezia si sta attivando per istituire il registro della bigenitorialità. E’ un atto dovuto sulla scia di quanto già fatto dal comune di Ardea» ha dichiarato Elisabbetta Serra, vicesindaco di Pomezia, che ha parlato a nome del Sindaco Fucci atteso al convegno ma che non ha potuto partecipare a causa di impegni sopravvenuti all’ultimo momento.
Si è espresso sull’importanza della costituzione del registro anche il consigliere comunale di Ardea, Nazareno Sperandio che ha ribadito l’importanza del diritto di ogni genitore a vivere in armonia il rapporto con i figli: «Tutti i genitori devono condividere l’esperienza della crescita dei figli. Un diritto del minore che troppo spesso viene calpestato dalla nostra società. Con questo importante atto il Comune di Ardea aiuterà le famiglie ad affrontare in modo migliore il trauma della separazione, affermando il diritto del minore e il dovere di ciascun genitore ad esercitare il proprio ruolo, cosa tutt’altro che scontata nella confusione legislativa attuale, che alimenta incomprensioni e dispetti nei momenti più difficili».
A chiudere le dichiarazioni delle rappresentanze politiche l’assessore comunale di Ardea, Riccardo Iotti: «Con l’istituzione del registro della bigenitorialità, Ardea ha raggiunto un grande traguardo, frutto del lavoro e dell’approfondimento di tematiche spesso sottovalutate quando non vissute direttamente. Non si è trattato di una scelta politica ma di un obiettivo che per una volta ha visto tutte le parti politiche unanimi a tutela dei minori, troppo spesso strumentalizzati dalle vicende dei genitori».
Questo diritto, strumento a tutela dei genitori e dei figli, è previsto dalla legge 54/2006, normativa che a dieci anni dalla sua introduzione risulta tradita e male applicata anche nella parte che prevede la figura professionale del Mediatore Familiare, esperto scienze giuridiche e sociali che avrebbe lo scopo di appianare i dissidi tra i coniugi nell’interesse dei figli, troppo spesso usati come strumento per ottenere una vendetta personale. Di questa legge e del suo fallimento ha parlato Fabio Nestola. Da anni in prima linea con Adiantum e FeNBi, l’esperto Nestola ha illustrato ai presenti una serie di diapositive che avevano ad oggetto le problematiche principali di una legge mai applicata. Una normativa su l’affido condiviso che a 10 anni dalla sua entrata in vigore necessità di ulteriori riforme perché riporta un contenuto diverso da quello indicato. «Troppo spesso per affido condiviso si parla di un genitore che riesce a trascorrere con i figli solo qualche ora a settimana, magari senza pernotto del minore. Questa non è condivisione. Non parliamo con riferimenti al sesso dei genitori, mamma o papà non fanno differenza in riferimento a queste valutazioni, bensì rileviamo una mancata corrispondenza tra quello che la normativa dell’affido condiviso prevede e quello che viene effettivamente deciso in sede processuale. Passare con il proprio figlio solo 10 ore a settimana non è considerabile affido condiviso». Nel suo interessante intervento Nestola si è poi soffermato su gravi fenomeni che si possono verificare quando due genitori che si separano hanno un rapporto conflittuale come le false denunce di molestie, lo stalking indotto, i referti medici manipolati con atti di autolesionismo o la tendenza a ricorrere a cure mediche anche quando non necessarie per avere prova documentale di danni fisici subiti dall’ex coniuge. Questioni difficili per le quali l’associazione Adiantum si batte nell’intento di trovare immediate soluzioni a tutela dei tanti minori vittime della società.
Dopo Nestola ha preso la parola Carlo Ioppoli, presidente ANFI –Associazione Nazionale Familiaristi Italiani – che parlando delle cause di separazione e divorzio ha sottolineato l’importanza di ascoltare il minore, che in Italia è a discrezione del Giudice, mentre invece dovrebbe essere contemplato sempre perchè «La voce del minore dovrebbe essere non solo ascoltata ma privilegiata!» ha chiuso.
Durante la presentazione delle strutture territoriali, presentate da Massimiliano Gobbi, coordinatore nazionale Adiantum, sono intervenuti Dario Ferraro – Consigliere Regionale Lega Consumatori Lazio e Francesco Duzzi – responsabile ASI Associazioni Sportive e Sociali.
A chiudere gli interventi il Professor Matteo Villanova, Direttore Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Età Evolutiva (O. L. T. R. E. E. E.) Università Roma Tre, che ha effettuato una panoramica sulle conseguenze neurologiche che un rapporto conflittuale dei genitori potrebbe avere sui figli. «Molto spesso i figli di genitori conflittuali crescono con svantaggi a livello socio-culturale che ne condizionano lo sviluppo e la vita adulta. Se andassimo ad esaminare le ragioni dietro ad un comportamento bullo da parte di un giovane, ad esempio, in molti casi troveremmo una situazione familiare precaria e magari conflittuale. È fondamentale invece – ha dichiarato il Professor Villanova – un’alfabetizzazione emozionale ed affettiva per i giovani. E per questo è fondamentale la consapevolezza dei genitori, che non devono manipolare i figli bensì evitare situazioni di rischio evolutivo». «Dobbiamo poi ricordare – ha concluso il professore – che è necessario rispettare le situazioni di biodiversità con le quali ci troviamo e ci troveremo sempre più ad avere a che fare, transessualità, omosessualità e tutte le diversità sociali e culturali devono essere comprese ed introiettate dai giovani, e perchè questo sia possibile è necessario che i genitori si confrontino con i ragazzi».
Un convegno che si proponeva di accendere la luce su tematiche spesso sottovalutate, questioni buie e poco raccontate, chiuso dalle parole del Presidente Nazionale di Adiantum, Giacomo Rotoli che prima di congedare i presenti ha dichiarato «Sono passati 10 anni dalla legge numero 54 del 2006, e non si può dire che sia stata effettivamente applicata. Il registro della bigenitorialità è fondamentale per evitare che i genitori possano improvvisamente non sapere più dove si trovano i loro figli. In Italia l’affido condiviso effettivo è solo al 2% e questo non è tollerabile perchè finchè non sarà istituito in ogni Comune non si potrà parlare di una risoluzione del problema».
Il presidente nazionale Adiantum conclude facendo un plauso a Massimiliano Gobbi: «di lui ce ne vorrebbero 50, o 100. L’associazione ha bisogno di persone valide e preparate come lui».
Sponsor della serata, Almael Security e la Coop. Sooc. La Provvidenza Nettuno.
Samantha Morano