Silvio Berlusconi, l’uomo che tra luci e ombre ha segnato la storia politica, economica e mediatica dell’Italia per oltre trent’anni, è morto il 12 giugno 2023 all’ospedale San Raffaele di Milano, a 86 anni, dopo una lunga battaglia contro la leucemia mielomonocitica cronica. Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset lascia un impero di beni e aziende che dovranno essere divisi tra i suoi eredi. Il notaio Arrigo Roveda aprirà il testamento di Berlusconi lunedì 26 giugno, ovvero due settimane dopo la sua morte e tre giorni prima dell’assemblea ordinaria di Fininvest convocata per l’approvazione del bilancio 2022. Quali sono le ultime volontà dell’ex premier e come si ripartirà la sua eredità?
L’eredità di Berlusconi
Tra i beni destinati agli eredi ci sono ville, imbarcazioni, opere d’arte e investimenti personali. Tra le proprietà immobiliari spiccano la celebre villa di Arcore, dove Berlusconi ha ospitato feste e incontri politici, valutata circa 100 milioni di euro; la villa Certosa in Sardegna, acquistata nel 1977 per 5 miliardi di lire e venduta nel 2016 al magnate saudita Mansour Bin Zayed Al Nahyan per 200 milioni di euro; la villa La Madonnina a Macherio, dove ha vissuto con la prima moglie Carla Elvira Dall’Oglio e i figli Marina e Pier Silvio; la villa Belvedere a Portofino, comprata nel 2004 per 20 milioni di euro; la villa Gernetto a Lesmo, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita con la compagna Marta Fascina; il palazzo Grazioli a Roma, affittato dal 1994 per circa 20 mila euro al mese; il castello di Morsasco in Piemonte, donato alla figlia Barbara nel 2013; il ranch di Antigua nei Caraibi, acquistato nel 2016 per 30 milioni di dollari.
Imbarcazioni, opere d’arte e investimenti personali
Per quanto riguarda le imbarcazioni ci sono lo yacht Stella Polare da 50 metri, il veliero Morning Glory da 48 metri e il motoscafo Suegno da 30 metri. Tra le opere d’arte ci sarebbero dipinti del Parmigianino, di Pietro Annigoni, Canaletto, Tiziano e molte altre. Mentre tra gli investimenti personali si contano partecipazioni in società come Arnoldo Mondadori Editore (2%), Mediolanum (7%), Banca Mediolanum (2%), Medusa Film (100%), Piersilvio Berlusconi Editore (100%), Finanziaria d’Investimento Fininvest (100%) e altre.
La suddivisione delle quote
Un nodo cruciale dell’eredità di Berlusconi riguarda la ripartizione delle quote di Fininvest, la società madre che detiene il controllo di Mediaset, Mondadori, Mediolanum, Banca Mediolanum, Medusa Film e altre realtà minori. Il valore di Fininvest si aggira intorno ai 5 miliardi di euro e il 64% era in mano a Silvio Berlusconi. I cinque figli possedevano già il 36%: Marina (19%), Pier Silvio (18%), Barbara (9%) e Eleonora e Luigi (4% a testa). Sembra che Berlusconi abbia rispettato la legittima, cioè il terzo del patrimonio spettante ai figli. Così Marina, Pier Silvio e Barbara avrebbero incrementato la loro quota di Fininvest del 7%, mentre Eleonora e Luigi del 6%. Di conseguenza, Marina e Pier Silvio sarebbero saliti al 26%, Barbara al 16% e Eleonora e Luigi al 10%. I due terzi rimanenti del patrimonio di Berlusconi sarebbero andati a un fondo fiduciario, amministrato da un fiduciario di sua scelta, con il compito di salvaguardare gli interessi della famiglia e la stabilità del gruppo. Il fondo avrebbe anche erogato una rendita annuale ai beneficiari, ossia i figli e la compagna Marta Fascina.
Le sfide future per il gruppo Fininvest
Il testamento di Berlusconi aprirà una nuova fase per il gruppo Fininvest e per la famiglia. I figli dovranno trovare un accordo sulla “legittima”, la quota di eredità garantita per legge. Altrimenti, potrebbero contestare il testamento e rivendicare la loro parte. Il gruppo Fininvest dovrà anche affrontare le sfide del mercato, soprattutto nel settore dei media, dove Mediaset deve competere con le piattaforme streaming e risolvere la disputa con Vivendi per MediaForEurope. Marina Berlusconi e Pier Silvio Berlusconi saranno i leader del gruppo dopo Silvio. Barbara Berlusconi potrebbe avere più peso nelle scelte strategiche. Eleonora e Luigi Berlusconi potrebbero far valere il loro ruolo di azionisti. Marta Fascina, la compagna di Silvio, potrebbe avere un ruolo minore, salvo che non sia stata favorita dal fondo fiduciario o da qualche lascito particolare.
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