In merito alle spese legali sostenute dal Comune di Pomezia e alle presunte incompatibilità degli incarichi assegnati ai consulenti esterni, arrivano i chiarimenti dell’Ente. “Come abbiamo denunciato fin dal nostro insediamento – dichiara il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci – era cattiva abitudine del Comune il mancato pagamento dei propri fornitori e dei propri professionisti, e a tale regola non sfuggivano neanche gli avvocati esterni all’Ente. Tanto che, a titolo di esempio, un avvocato che ha lavorato per molti anni per il Comune ha dovuto procedere con decreto ingiuntivo per ottenere una rateizzazione del proprio compenso che terminerà solo nel 2016, anche se ha smesso di collaborare con il Comune da cinque anni. Oggi, a chi sostiene che si sta spendendo molto in spese legali, forse sfugge il fatto che stiamo pagando prestazioni effettuate o incarichi assegnati molto tempo prima del nostro insediamento. A questa cattiva abitudine se ne somma una ancora peggiore, ossia non indicare in Bilancio di Previsione le reali spese da sostenere nell’anno in base agli incarichi affidati, tanto che nel Bilancio 2013 abbiamo dovuto imputare per spese legali di anni pregressi la cifra di 1.000.000€ e nel Bilancio 2014 di 1.600.000€, stessa cifra che sarà da imputare nel Bilancio di Previsione 2015”.
“La spesa impegnata per le nuove cause assegnate e per i servizi legali di notifica/deposito nell’anno 2014 – spiega l’Assessore Emanuela Avesani – ammonta a 449.980€ (il 24% della spesa annuale), mentre nel 2013 è stata di 260.000€ (il 16% della spesa annuale), nel 2012 di 399.000€ (il 28% della spesa annuale), nel 2011 di 499.000€ (il 47% della spesa annuale). Nella completa miopia, si accusa questa Amministrazione di aver aumentato le spese legali quando di fatto, attraverso tutte le transazioni che si sono concluse, si è drasticamente ridotto il numero dei contenziosi. Un esempio su tutti la Pettirosso: 84 cause e 40 extragiudiziali durate oltre dieci anni, con una spesa legale da tariffario disciplinato dal Ministero della Giustizia di 2,2 milioni di euro, che, grazie a un accordo che abbiamo chiuso con i legali, è scesa a 650.000€, con oltre 1,5 milioni di euro di risparmio”.
“Non ultimo– continua il Sindaco – va indicato che l’attuale Amministrazione, già da dicembre 2013, con delibera di Giunta Comunale, ha dato indirizzo circa le modalità di conferimento degli incarichi esterni ai legali dell’Ente (qualora se ne ravvisi la necessità per mancanza di competenze interne all’avvocatura comunale e/o altre cause ostative) e ha regolamento l’istituzione di un apposito Albo tramite bando pubblico. A tal proposito sono state tirate in ballo immaginarie parcelle da dover riconoscere agli avvocati, dimenticando che nella delibera citata si è fatto esplicito riferimento alle tabelle dei compensi professionali stabiliti dal Decreto del Ministero della Giustizia n. 55/2014”.
“Si è anche parlato di ipotesi di incompatibilità degli amministratori delle società partecipate o di ex amministratori ad assumere altri incarichi dati dall’Ente – continua Avesani – Le cause di incompatibilità sono strettamente normate dal Decreto Legislativo n. 39/2013, e nel caso degli avvocati anche delineate dalla cd. Riforma Forense – Decreto Legislativo n. 247/2013. Qualsiasi illazione in tal senso è solo speculazione. Aggiungo che come Amministrazione siamo stati i primi nel Comune di Pomezia ad aver determinato, tramite Delibera di Consiglio, i criteri per l’individuazione dei membri dei Consigli di Amministrazione delle società partecipate e di aver fatto bandi pubblici per l’individuazione di tale cariche. Cariche che oggi vengono rivestite da professionisti, i cui curricula comprovano importanti competenze lavorative. Si è parlato di incompatibilità anche per i dipendenti comunali membri del Consiglio di Amministrazione: probabilmente si ignora completamente quanto disposto in termini di riduzione dei costi delle società partecipate (cd. Spending Review -Legge n. 95/2012) e la norma che disciplina del Controllo Analogo che l’Ente deve effettuare verso le proprie società (art. 147 del TUEL D.Lgs 267/2000), norma che era stata completamente disattesa e che noi abbiamo introdotto con l’istituzione di un apposito Ufficio di cui abbiamo definito i compiti tramite delibera di Giunta”.