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SCHIUMARINI: IO FUORI, MA DA QUALE MAGGIORANZA?

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“Non sono io ad essere uscito dalla maggioranza, è la maggioranza che, visto il comportamento tenuto in aula, non esiste”. Queste le parole di Omero Schiumarini, capogruppo di Forza Pomezia. “Vorrei precisare che sto parlando come persona e non come appartenente ad una lista. Mi chiedo perché siano stati fatti i titoloni per dire che io ero uscito dalla maggioranza mentre nessuno ha detto quello che è realmente successo, ovvero che il capogruppo del PD, in barba ad un accordo stilato poche ore prima dello svolgimento del consiglio comunale, ha abbandonato i lavori nel pieno del loro svolgimento convincendo il resto del partito di maggioranza relativa a fare altrettanto”. Ma forse l’accordo prevedeva proprio questo… “Assolutamente no. Si doveva discutere del punto riguardante la mozione presentata da Ruffini, solo in un secondo tempo il punto si poteva ritirare. E noi stavamo discutendo, quindi l’uscita dall’aula è stata una mancanza di rispetto degli accordi presi. Quindi mi stupisco che la stampa si sia accontentata del “gossip” rappresentato dalla mia uscita dalla maggioranza e non si sia accorda che in quel momento, di fatto, la maggioranza non esisteva più”.

Forse perché l’attenzione era focalizzata sull’ennesimo battibecco tra un esponente di Forza Pomezia ed uno dell’Italia Dei Valori?

“Questa è una storia che non regge. Io non capisco perché qualcuno si ostini a dire che tra Forza Pomezia e l’IDV ci sia una diatriba. Certo, magari non abbiamo le stesse idee, ma questo è normale. Solo che le divergenze vanno discusse prima, per poter essere coesi in sede di consiglio, cosa che il PD non ha fatto. Se un partito vota un accordo e poi invece di mantenerlo esce dall’aula, per me è quel partito a non essere più in maggioranza”.

Quindi, secondo lei, è rottura?

“Io mi auguro che questa cosa si chiarisca, però ci tengo a ribadire che il problema non è Schiumarini che ha dichiarato di non voler più stare in maggioranza: il problema è questa maggioranza. Chi ha l’onore e l’onere di avere il Primo Cittadino nel suo partito non può permettersi di comportarsi così”.

Come finirà?

“Parlo da cittadino: noi in Italia abbiamo un Governo tecnico perché qualche politico, nonostante un consenso popolare superiore al 60%, non è stato in grado di prendersi la responsabilità di fare scelte impopolari ma necessarie. Questo significa che non è stato capace di risolvere i problemi. Tornando a Pomezia, io questo non lo permetterò mai. Finché sarà possibile interverrò per porre in essere tutte quelle iniziative, seppur impopolari, necessarie per risollevare le sorti di questa città. E mi opporrò con ogni forza a chi inneggia al dissesto finanziario”.

Non si tratta solo dell’opposizione?

“Diciamo che la maggioranza non sta facendo quello che deve e che conosce per contrastare questa cosa. La maggioranza ha delle risorse in grado di trovare delle risoluzioni. Vanno usate”.

Allora è vero che in questi nove mesi non è stato fatto nulla, come dice la minoranza ma anche tanti cittadini?

“Questo non è assolutamente vero. Abbiamo lavorato molto, anche se i risultati non possono ancora essere sotto gli occhi di tutti. Sul piano finanziario, ad esempio, è stato fatto di più in questi mesi che non tanti anni passati. Abbiamo interrotto le spese correnti con il ricorso ai dodicesimi, cosa mai successa prima. Vogliamo preparare un bilancio reale e positivo, ma su questo siamo bloccati dal Governo centrale, che sta fornendo indicazioni sui parametri da adottare”.

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