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RISCATTO DIRITTO DI SUPERFICIE, MANISCALCO CONTRO LA DELIBERA DELLA GIUNTA FUCCI

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Nuova Lavinium

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Antonio Maniscalco sulla delibera per la revisione dei costi di riscatto del diritto di superficie nel quartiere Nuova Lavinium.

“Come ex amministratore e portavoce dell’Associazione Pomezia Riparte Adesso!” con il presente comunicato voglio stigmatizzare il comportamento della Giunta Fucci che la delibera del 22 luglio scorso ha deciso di “rivedere” il valore venale di mercato delle aree comprese nei piani di zona per l’edilizia economica e popolare di cui alla legge 167/1962 (comparti A, D, G e H) riducendolo del 13% da € 219,34 a 190,34 decidendo altresì di dare ai cittadini l’opportunità di ottenere delle riduzioni sull’importo totale se la richiesta e il pagamento delle somme dovute saranno eseguiti nei termini stabiliti dall’Amministrazione Comunale: Riduzione del 50% entro il 31/12/2014; Riduzione del 40% entro il 30/04/2015; Riduzione del 30% entro il 15/09/2015. In questo modo, a mio avviso, si è di fatto creata una disparità di trattamento tra tutti i cittadini interessati al riscatto delle aree in oggetto, tra quelli che oggi si possono permettere di aderire all’iniziativa e quelli che, invece, in questo momento non hanno le risorse finanziarie sufficienti per affrontare tale spesa entro e non oltre il 15/09/2015. In tal senso voglio precisare che dopo il 15 settembre 2015, a tempo scaduto, questi ultimi si ritroveranno a pagare comunque una somma spropositata variabile tra i sette e i ventimila Euro, secondo la dimensione dell’alloggio, del corrispettivo, del valore venale unitario e dell’area; nientemeno che tanto quanto pagherebbe oggi per effetto della delibera della Giunta De Fusco del 2012. Pertanto vorrei si riflettesse un attimo su quale è stato il valore aggiunto fornito dalla cosiddetta “nuova” Amministrazione Fucci rispetto a quanto già stabilito a suo tempo dalla Giunta De Fusco se non, in sostanza, in una mera e “furbesca” operazione commerciale finalizzata soltanto a fare cassa in breve tempo; operazione che, sempre a mio avviso, non otterrà sicuramente il risultato economico sperato e già erroneamente previsto a suo tempo.

Dov’è il cosiddetto nuovo modo di amministrare la cosa pubblica nell’interesse e nell’uguaglianza tra tutti i cittadini di Pomezia?

Non rivedendo completamente i parametri di calcolo in modo tale abbassare notevolmente i costi generali di riscatto del diritto di superficie e non soltanto di un misero 13%, il Sindaco Fucci e la sua Giunta non si sono resi conto che implicitamente hanno dato ragione alla Giunta De Fusco, dimostrando in sostanza che la delibera n. 17/2012, approvata a suo tempo, era ed è una buona e giusta delibera.

Sarebbe stato invece più giusto cogliere l’opportunità per ridurre notevolmente i costi di riscatto delle aree, allineandoli a quelli di altri Comuni limitrofi ed anche più grandi del nostro, come Roma ed Aprilia dove il riscatto del diritto di superficie costa notevolmente meno.

Difatti nel Comune di Roma, secondo la zona/quartiere di appartenenza, il costo massimo di riscatto può variare dai tremila ai seimila Euro, mentre nel Comune di Aprilia varia dagli ottocento ai tremila Euro, a prescindere dalle varie agevolazioni e opportunità temporali messe a disposizione dalle singole Amministrazioni per favorire ulteriormente i cittadini.

Quanto sopra come è stato richiesto da molto tempo da varie Associazioni, Comitato di Quartiere, Consiglieri Comunali e singolarmente dai tantissimi cittadini di Pomezia interessati.

Compito delle Amministrazioni Locali è di gestire la cosa pubblica con la logica del “buon padre di famiglia” dando quindi pari opportunità a tutti i componenti il proprio nucleo familiare e, nel caso specifico, a tutti i cittadini di Pomezia; anche a quelli che oggi non si possono permettere tale spesa usufruendo della temporale riduzione percentuale e che domani, dopo la scadenza dei tempi previsti, si vedranno applicare soltanto un minimo “sconto” del 13%, poco meno di quanto previsto dalla prima delibera.

In alternativa si poteva almeno prevedere la possibilità di rateazione dell’intera spesa da sostenere invece che pretenderla subito e in contanti.

Così facendo il risultato sarà di continuare a richiedere il riscatto del diritto di superficie soltanto da coloro i quali devono vendere il proprio immobile come peraltro avviene ad oggi.

Per finire voglio precisare e ricordare ai lettori che sia l’Associazione “Pomezia Riparte Adesso!” che io in prima persona (anche in qualità di firmatario della prima delibera) nel momento in cui ci siamo resi conto che la richiesta economica per il riscatto delle aree di 167 era eccessiva, ci siamo subito attivati per sollecitare alla “nuova” Amministrazione Comunale un riesame dei costi di riscatto, non immaginando mai però che le decisioni sarebbero state così opportunistiche e inique.

Antonio Maniscalco – Associazione “Pomezia Riparte Adesso!”

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