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Righini (FDI): “lo sviluppo passerà dal rilancio del litorale e dei poli industriali”

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Giancarlo Righini

È stato il primo consigliere regionale eletto per Fratelli d’Italia nel 2013. Dopo 10 anni di opposizione alle giunte di centrosinistra, Giancarlo Righini si candida per la terza volta, con l’obiettivo di contribuire al successo di Francesco Rocca e del partito di Giorgia Meloni, di cui è stato tra i fondatori.

Il centrodestra sembra godere del favore dei pronostici, ma avrete la forza e le capacità di governare il Lazio per 5 anni?

“L’Avv. Francesco Rocca è un candidato di primissimo ordine. Le sue doti manageriali, unitamente al suo profilo dalle forti sensibilità sociali, fanno si che rappresenti la persona giusta per risollevare il Lazio dalle sue emergenze”.

Il litorale sud della provincia di Roma è un territorio con molte criticità, quali soluzioni proponete?

Il Polo Industriale di Pomezia ha rappresentato una eccellenza nazionale, ma negli ultimi lustri soffre di una carenza infrastrutturale che ne penalizza lo sviluppo, congestionando così anche l’economia dell’intero quadrante. Dovremo intervenire sulla viabilità, il completamento della Cisterna-Valmontone, così come la Roma-Latina e l’efficentamento delle arterie viarie esistenti, porteranno certamente benefici. Penso però anche ai servizi di urbanizzazione carenti, da attenzionare”.

Questa parte di territorio però non è solo industria.

Il mare è una risorsa su cui investire ed a cui dedicheremo grande attenzione. L’economia blu è un orizzonte occupazionale dalle grandi capacità espansive. La portualità, il settore ittico, agroalimentare e ricettivo, vanno messi in condizione di competere. Il turismo balneare ed enogastronomico su tutti, senza trascurare il comparto agricolo, che anche in questi territori rappresenta una parte significativa dell’economia. Investire sui bio-distretti e sulle filiere di qualità, valorizzando le tante tipicità presenti”.  

Ci sono le condizioni per investire in questo territorio?

“Le potenzialità ci sono tutte. Certamente occorrono alcune precondizioni affinchè il territorio sia sempre più attrattivo. Mi riferisco alla legalità ed alla sicurezza, senza le quali è difficile per gli attori economici, pubblici e privati, investire. Contrasto alla piccola e grande criminalità, ed al degrado di quelle che comunemente chiamiamo periferie, che in realtà sono luoghi ad alta densità di popolazione. Per questo necessita favorire una presenza maggiore di presidi delle forze dell’ordine”.

Grande preoccupazione sta suscitando anche il progetto del termovalorizatore di Roma Capitale a Santa Palomba: quale posizione in merito avete?

“E’ evidente come le giunte del Pd e dei Cinque Stelle, in Regione come a Roma, abbiano fallito soprattutto sul tema rifiuti. Noi siamo favorevoli agli impianti, in quanto necessari alla chiusura del ciclo dei rifiuti, ma come è scritto nel programma di Francesco Rocca, non si possono immaginare impianti sovradimensionati, allocati in zone con criticità sia sul versante della viabilità, sia su quello della industrializzazione, sia per la presenza di vincoli. In questo senso la scelta di Santa Palomba, presa da Gualtieri e rivendicata da D’Amato,  sembra dettata più dalla volontà di scaricare le responsabilità, che da una capacità di programmazione. Per questo la contrastiamo”.

Lei si appresta ad iniziare la sua terza legislatura alla Pisana: cosa le fa dire che il centrodestra possa farcela?

“Perché la coalizione è unita, perché il governo nazionale di Giorgia Meloni rappresenta una spinta da non sottovalutare, perché Fratelli d’Italia ha la classe dirigente per governare bene. Oggi siamo il partito degli italiani, ed è chiaro a tutti che la nostra proposta, interclassista, va oltre i tradizionali confini della geografia politica, parla a tutti coloro che hanno voglia di voltare pagina. E’ stato così per l’Italia, lo sarà anche per il Lazio. Io ci credo”.

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