Lo scorso fine settimana, l’ ultimo di marzo 2019, a Roma si è svolto un Congresso straordinario del PSI (Partito Socialista Italiano).
A risultare eletto segretario politico è stato Enzo Maraio che, al timone del partito che fu di Filippo Turati e Bettino Craxi, succede a Riccardo Nencini.
Un evento politicamente importante per la storia contemporanea del socialismo italiano (e più in generale per l’ intero centrosinistra).
Da esso, il comprensorio Prenestino – Casilino ne esce rafforzato: è membro del Consiglio nazionale del PSI anche Valter De Stefano.
L’ esponente socialista, da anni attivo anche nel mondo sindacale, è particolarmente conosciuto e stimato nella zona che va da Valmontone a Frascati, passando per Palestrina e Colleferro.
Abbiamo incontrato Valter De Stefano, che ci ha rilasciato un’ intervista; di seguito pubblicata.
De Stefano, ci racconti della sua storia politica
«Da sempre socialista: così potrei sintetizzare.
Nel coltivare l’ ideale socialista ho ricoperto, nel corso degli anni, molteplici incarichi sul territorio; tanto da amministratore pubblico, quanto nel ruolo di dirigente politico; mai smarrendo il sentiero segnato dalla cultura del socialismo riformista».
Porti qualche esempio
«Nella Città di Valmontone, ai tempi del sindaco Angelo Miele (colui che intitolò una strada allo statista Bettino Craxi), sono stato consigliere comunale con delega alla Cultura e allo Spettacolo.
Una stagione indimenticabile di buon governo».
Attualmente, invece?
«Sempre a Valmontone, ricopro il ruolo di consigliere dell’ Università Agraria locale».
E nel sindacato?
«Attualmente sono il segretario nazionale di “CONFAEL – POSTE”.
In precedenza sono risultato un eletto “RSU – UIL POSTE».
Nel congresso straordinario del PSI, svoltosi a Roma nell’ ultimo weekend, è entrato a far parte del Consiglio nazionale del partito.
Complimenti.
Cosa ci dice a riguardo?
«Grazie per i complimenti.
Si, sono tra i componenti del Consiglio nazionale del PSI.
Con spirito di collaborazione ed impegno, accanto a tutti i compagni e alle compagne, e al nostro segretario nazionale, Enzo Maraio, mi attiverò nell’ azione di rilancio del nostro partito che, portatore di storia e tradizione, merita rispetto e considerazione».
Alle elezioni Europee del 26 maggio 2019, gli elettori italiani troveranno sulla scheda elettorale il vessillo del PSI?
«Mi auguro vivamente di si.
Così dovesse essere, si inizierebbe a scrivere, anche nelle urne, il nuovo corso del PSI.
Che bello sarebbe far rifiorire il garofano rosso (stilisticamente parlando) nel simbolo del nostro partito».
Bussa alle porte anche la competizione elettorale delle Amministrative, in molte città italiane, da nord a sud della Penisola.
Cosa avete in agenda?
«Il radicamento territoriale, e il coinvolgimento di donne e uomini di ogni età, saranno le due grandi sfide che la dirigenza del PSI intenderà vincere.
A stretto giro, visto il brevissimo lasso di tempo che ci separa dal 26 maggio, confermo la volontà del PSI (anche sul nostro territorio) di essere protagonista nella costruzione di progettualità amministrative vincenti e capaci, saldamente collocate nel perimetro del centrosinistra».
Il futuro?
«Impegno costante e puntuale di chi porta nel cuore il pensiero socialista; affinché anche in Italia, al pari dei grandi Paesi Europei, nel panorama politico sia presente un autentico partito socialista che abbia come stella polare il PSE».