Collasso finanziario per il Comune di Ardea? E’ questa l’ipotesi paventata da Franco Lo Reto, portavoce del PSI locale. “Gli amministratori di maggioranza che ne hanno avuto e quelli che ne hanno ora la responsabilità non hanno prodotto, ad oggi, nulla – lamenta Lo Reto – Nessun programma, nessun investimento per rendere più vivibile la vita di coloro che vi abitano, assoluta incapacità economico-gestionale nell’amministrare le poche risorse disponibili, con il risultato che presto ci potremmo trovare a dover dichiarare il dissesto finanziario per la seconda volta, come è già accaduto nel 1993”. Il motivo è la mancanza di liquidità. “Non ci sono soldi per servizi sociali, non ci sono soldi per migliorare i trasporti, non ci sono soldi per evitare il degrado del litorale, non ci sono soldi neanche per rattoppare le strade di cui ci vergogniamo e non ci sono disponibilità nemmeno per pagare i debiti e l’ordinaria amministrazione, ovvero le piccole spese per le emergenze scolastiche e sociali o l’acquisto del carburante per le macchine della polizia municipale o le medicine da vendere nelle farmacie comunali – prosegue Lo Reto – A proposito di queste ultime ciclicamente torna l’ipotesi di vendere l’unico presidio sanitario pubblico del territorio allo scopo di ‘fare cassa’ e con il risultato di dilapidare anche questa risorsa della nostra comunità. Ci siamo sempre opposti alla dismissione dimostrando con dati di bilancio che gli utili annuali consolidati delle farmacie comunali erano superiori ai proventi previsti da un’eventuale dismissione. Altra questione è quella di una cattiva gestione delle farmacie comunali, perennemente sprovviste di medicinali e parafarmaci. Se non si vuole confermare l’idea che questo malfunzionamento risponda ad una precisa e nefasta strategia di svalutazione di queste attività al fine di giustificarne, poi, la vendita è indispensabile che l’amministrazione inverta la rotta. E subito!”. Il portavoce dei socialisti fa poi il punto sugli altri problemi che affliggono la città. “L’illuminazione cittadina è da tempo di guerra, con strade buie che pongono gli abitanti a rischi incalcolabili in termini di sicurezza. Esistono intere zone da sempre prive di acqua potabile. Il sindaco dichiara, in merito alla raccolta dei rifiuti, che “il porta a porta ha costi aggiuntivi, ma è una necessità per la città”. Siamo i primi a riconoscere che tale sistema è un bene per la città e soprattutto per l’ambiente, ma che comporti costi aggiuntivi è in partenza un ragionamento falso, pretestuoso e premonitore di un aumento della relativa tassa. Ma sa il sindaco che diversi comuni grazie alla raccolta differenziata riescono non solo a non aumentare la tassa ma addirittura ad eliminarla o a guadagnarci? Ed a proposito delle risorse finanziarie che solo sino a pochi anni fa erano adeguate, siamo ancora in attesa che qualcuno ci informi che fine ha fatto il recupero annunciato dal precedente sindaco degli 11 milioni di euro (circa 22 miliardi di ex lire) che una precedente società di raccolta dei rifiuti aveva indebitamente pignorato ma purtroppo anche riscossi? Da ultimo è semplicemente vergognoso che dopo quasi un ventennio di amministrazioni di centrodestra si sia arrivati a dichiarare una evasione fiscale dell’80%. Solo ciò dovrebbe far riflettere i cittadini al momento del voto evitando di mandare nuovamente queste persone a gestire la cosa pubblica, ma soprattutto i loro denari”.
La colpa di tutto, secondo Lo Reto, è da imputare a chi ha gestito l’Ente finora. “Per amministrare un Comune di quasi 50.000 abitanti occorrono persone con una profonda conoscenza finanziaria ed una capacità amministrativa e gestionale che, purtroppo, in questi anni non abbiamo avuto. Da ciò nascono tutti i problemi che fanno di Ardea un comune disastrato in tutti i sensi. Nonostante vengano elargiti premi di produttività al personale – senza che qualcuno dimostri analiticamente quali sono stati i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi programmati – la macchina amministrativa è allo sbando. La carenza di personale, congiuntamente alla mancanza di un controllo di gestione, ne sono le cause maggiori. Non è un caso che Ardea continui a perdere cospicui finanziamenti regionali. La costruzione di un edificio per realizzare una scuola media superiore, e sarebbe la prima, più che una chimera è una barzelletta dopo quindici anni di bla bla e chissà se i fondi stanziati dalla Provincia di Roma sono ancora disponibili. Il Sindaco è troppo impegnato a cercare nuovi assessori mediando continuamente tra i consiglieri di maggioranza dimostrando, con i diversi rimpasti sinora effettuati, di non essere minimamente in grado di governarli”. Lo Reto conclude rivolgendosi al Primo Cittadino. “Di fronte a questo sfascio chiediamo al Sindaco Di Fiori di prendere atto del completo fallimento della sua amministrazione e di assumere una decisione responsabile per il bene di Ardea e per il futuro dei suoi cittadini. Gli chiediamo di dimettersi restituendo ai cittadini e alle cittadine il diritto di scegliersi nuovi amministratori”.