Pomezia, è già tempo di pensare alle elezioni che si terranno in primavera. Ma c’è chi lo fa, diversamente da quel che avviene di solito, puntando sul programma e non sui nomi. I problemi della città, infatti, necessitano di soluzioni. Per questo è stato pensato a un articolato programma, diviso in 5 punti base. A presentarli Pietro Angellotto, promotore della lista civica “Lista per Pomezia – la mia città”.
Ufficiale pilota dell’aeronautica militare per 9 anni, 30 anni pilota civile, Angellotto è stato sindaco di Pomezia tra il 1988 e il 1989. Si è occupato attivamente di politica fino al 1996, anno in cui fu promosso Comandante in Alitalia, coprendo i ruoli di assessore e di consigliere comunale. Adesso – come lui stesso specifica – non si candiderà. Ma, insieme ad esperti per ognuna delle tematiche affrontate, ha preparato un programma dettagliato che punta a risollevare Pomezia e Torvaianica, andando a toccare le tematiche più importanti per i cittadini.
I punti del programma
Crescita economica attraverso il lavoro, la soluzione dei problemi legati al traffico e alla viabilità, la riqualificazione di Torvaianica vista come cittadina turistica, il delicato tema della sicurezza, legato a quello di un censimento straordinario, necessario sia per capire chi vive nel territorio, sia per contrastare l’evasione fiscale.
Ogni punto del programma è stato trattato in modo approfondito, fornendo soluzioni. Il primo punto riguarda il lavoro, una tematica dolente sia a causa del periodo di crisi generalizzata a seguito della pandemia e della guerra in Ucraina, sia per il già presente impoverimento del tessuto industriale della zona di Pomezia, dove molte aziende negli ultimi anni hanno chiuso o ridotto le loro attività, con conseguenti licenziamenti di centinaia di persone.
Angellotto, secondo lei qual è la soluzione per ricreare un’offerta di lavoro sul territorio? La politica può fare qualcosa?
“Certamente: il lavoro si crea se si creano le condizioni per far arrivare le aziende sul territorio. L’amministrazione comunale, intesa come Sindaco, Giunta e consiglio, dovrebbero utilizzare la pianificazione urbanistica come strumento utile a creare le condizioni affinché nuove aziende vengano a investire nel nostro territorio. Occorre favorire l’arrivo di nuove attività perché economicamente conveniente. La mia idea, a questo proposito, è di puntare su Santa Palomba, dove c’è il terminal ferroviario. Lì andrebbe progettata un’espansione di almeno 300 ettari, dove realizzare un interporto simile a quello di Nola, che dà lavoro a circa 3.000 persone. Qui si potrebbe realizzare qualcosa di simile, con la stessa ricaduta occupazionale”.
Non pensa che ci potrebbero essere problemi di collegamento?
“Abbiamo di positivo il fatto che via di Valle Caia verrà raddoppiata grazie al finanziamento ex-Tav. Occorre poi prendere in carico le quattro strade periferiche, adesso di competenza della provincia: è assurdo che, ogni volta che piove, si debba chiedere alla Provincia di intervenire. Meglio prenderle incarico, con un ristoro economico come previsto dalla legge. Non dimentichiamo poi il corridoio intermodale, già approvato, che collegherà Civitavecchia a Latina, passando per Pomezia: sarà una grande occasione per il trasporto merci che arrivano via mare e che potrebbero essere smistate da e per il centro logistico di Pomezia”.
Ma vuole trasformare l’intera area di Santa Palomba in polo logistico?
“No, assolutamente. L’area è facilmente suddivisibile in tre parti. Una di queste sarebbe da destinare al settore delle energie rinnovabili, per realizzare impianti agrifotovoltaici a palo, con sistemi di inseguimento del sole, con pannelli bifacciali, senza consumare suolo”.
E l’ultimo settore?
“Nella nostra idea andrebbe dedicato a tutte quelle industrie di riciclo e trasformazione dei rifiuti solidi urbani. So che questo potrebbe spaventare, ma credo che bisognerebbe abbandonare la cultura del no e usare la testa, il buon senso e il pragmatismo. Ragioniamoci bene: il Comune di Roma sta pensando di costruire un termovalorizzatore proprio a Santa Palomba. Se lo farà, i cittadini di Pomezia non avranno nessun beneficio. Se invece saremo intelligenti, potremo sfruttare il fatto che quel tipo di impianto produce acqua calda per 20.000 abitanti. Senza contare che l’acqua calda è fondamentale per una serie di attività industriali che potrebbero così usufruire di questa opportunità: parlo del ciclo completo di recupero carta, di aziende cartiere, lavanderie industriali, concerie e altre attività connesse. Questa tipologia di aziende potranno insediarsi nel nostro territorio, sviluppando da noi il loro business e assumendo personale, perché qui pagheranno il terreno a buon prezzo e non dovranno pagare l’energia elettrica per riscaldare l’acqua a costi che pagherebbero altrove. Questo significa creare le condizioni favorevoli all’arrivo di nuove attività, quindi creare nuovi posti di lavoro e, a catena, generare benessere per il territorio. Per invogliare ancora di più i nuovi imprenditori a venire a Pomezia, proporremo l’esenzione decennale dell’IMU sui nuovi capannoni industriali”.
Pensa che i cittadini di Pomezia siano favorevoli al termovalorizzatore?
“Lo chiedo direttamente a loro, facendo una domanda provocatoria. Meglio averlo a qualche metro di distanza, senza nessun vantaggio, oppure all’interno del confine comunale, ma in aperta campagna, lontano dalle abitazioni in cambio di energia elettrica gratis? Calcoli che a Copenhagen lo hanno realizzato in centro città. È meglio averlo al confine del nostro territorio senza alcun beneficio o sul nostro territorio e non pagare le bollette della luce?”
Il primo punto della lista è descritto ampiamente nel video al link https://youtu.be/R8vgcV_MXas,visibile qui sotto. Per maggiori informazioni contattare il numero 3896539845 inviando un SMS o chiamando per fissare un appuntamento presso il punto di ascolto e di incontro in piazza Indipendenza, accanto al bar Stella, o inviando una mail all’indirizzo listaperpomezia@gmail.com