Fa discutere un’interrogazione da parte di Schiumarini circa lo spettacolo del comico Battista andato in scena a Torvaianica lo scorso 9 agosto. Il nodo cruciale riguarderebbe il costo dello show: secondo il consigliere PD “abbiamo trasformato a spese della collettività una piazza in teatro a vantaggio della sola società organizzatrice“. Questo perché il Comune avrebbe pagato di tasca propria “l’onorario, dell’artista, i bagni,il gruppo elettrogeno ecc. per un totale di circa 23.000 euro“. Non solo. Precisa Schiumarini che “il pubblico ha pagato il biglietto anche fino a 25 euro quando invece gli accordi erano per un prezzo fisso di 15. Soldi – continua il consigliere – che sono andati ad una ditta privata che ha organizzato l’evento. A questo punto – conclude l’interrogazione – considerando che i costi erano di 24.000 euro e che per costruire ed allestire l’area si è speso grossomodo la stessa cifra se non di più perché si è deciso di far pagare il biglietto?” In estrema sintesi, secondo Schiumarini, era più oppurtuno, a quel punto, fornire lo spettacolo gratuitamente al pubblico.
Show Battista, la replica di Elisabetta Serra, Vicesindaco del Comune di Pomezia
La replica da parte dell’amministrazione comunale è stata affidata ad Elisabetta Serra. “Il Comune ha pagato solo una parte dell’onorario mentre la parte restante è rimasta a carico della società organizzatrice. Sul possibile concerto gratuito risponde invece che il ragionamento è “inesatto” in quanto fornire lo spettacolo a costo zero avrebbe significato un costo insostenibile per l’Ente in quel momento. Questa, secondo la Serra, è stata la ripartizione dei costi secondo gli accordi presi con la ditta: leggiamo testualmente dal verbale del Consiglio Comunale “Lo spettacolo dell’artista Maurizio Battista dal costo di 24.000 euro era disponibile per l’Ente (il Comune di Pomezia ndr) a fronte di una copertura parziale del compenso dello spettacolo a condizione che l’allestimento dello spazio, palco, utenze e altri servizi fossero a carico dell’Ente. L’Ente in virtù dell’accordo assunse l’impegno a corrispondere all’organizzazione la somma complessiva di 10.000€ […]. L’organizzazione assunse il rischio d’impresa di compensare la differenza del costo (14.000) con un servizio di biglietteria, la cui quantificazione consensuale dell’importo del biglietto corrispose a 15 euro”
Ma è proprio su questo che si incentra l’accusa di Schiumarini: non era stato fissato un prezzo a 15 euro? La Serra, in merito, cita a proposito una nota scritta l’11 agosto all’organizzatore dell’evento chiedendo “riscontro in merito ad informazioni verbali con le quali si segnalava che parte dei biglietti veniva venduta a 25 euro” mentre Schiumarini ribatte sostenendo che, tra gli altri, proprio un’attività gestita da un Consigliere Comunale di maggioranza vendeva i ticket al prezzo maggiorato. “Quindi conoscevate bene chi vendeva i biglietti e allora come mai non vi siete accorti che venivano venduti a 10 euro in più del prezzo pattuito?“, questa in sintesi la contro-replica di Schiumarini.