“Il Sindaco De Fusco – proseguono all’unisono i due segretari – ha giustamente ritirato le deleghe agli Assessori per dare un segnale in merito al comportamento di alcuni consiglieri comunali e a questioni fondamentali per il centrosinistra come quella di una chiara posizione sul reintegro di un consigliere rinviato a giudizio per gravi reati. La ricostruzione che l’IDV fa di eventi del passato, si pensi alla vicenda ASER, è inaccettabile”. E qui si riparte con il rimpallo di accuse e l’appropriazione di meriti che ormai da giorni caratterizza il botta e risposta tra i due partiti del centrosinistra, il cui divorzio è ormai sancito ufficialmente. “La posizione del PD – sostengono Spagnoli e Mesturini – è sempre stata quella di riportare la gestione dei tributi all’interno del Comune e inchiodare l’ASER alle proprie responsabilità. La rottura del contratto è stata una scelta che abbiamo sostenuto ed è stata raggiunta grazie al lavoro di tutti, non certo di singoli consiglieri o forze politiche. E’ singolare che chi sedeva in consiglio comunale all’epoca della scelta di affidamento del servizio all’ASER stessa, oggi cerchi di rivendicare il merito della rottura del contratto, senza nemmeno effettuare nessuna autocritica sulle scelte del passato che avevano aperto la strada all’esternalizzazione della gestione del servizio tributi. La nostra preoccupazione è sempre stata quella di essere in condizione di gestire il servizio come Comune, per evitare che la mancata capacità di gestione delle entrate generasse difficoltà di cassa per l’Ente”. Dal PD arrivano poi riferimenti diretti all’ex Assessore David Tintinago. “Ricordiamo che le problematiche inerenti il ritardo di pagamento per servizi come la mensa scolastica, il trasporto pubblico, la raccolta dei rifiuti si sono acuite proprio sotto la responsabilità di un Assessore al Bilancio dell’IDV. Non vogliamo entrare più di tanto in queste responsabilità, ma è ovvio che tali situazioni si sono create proprio per la distanza tra le dichiarazioni dell’allora Assessore al Bilancio che rassicurava sulla capacità del Comune di recuperare risorse dal recupero dell’evasione e dell’elusione, e la realtà di incapacità di gestione di tali servizi, per cui ad oggi tali funzioni sono state assegnate a soggetti esterni. Come mai all’epoca non ci si è resi conto di quale fosse la realtà?”. Ma il dito viene puntato anche contro i consiglieri. “La questione che riguarda il Consorzio Universitario meriterebbe un’attenta riflessione. Vogliamo segnalare che molti dei problemi finanziari del consorzio nascono quando era presidente una figura indicata dalla stessa IDV”.
“Riteniamo doveroso continuare un lavoro che cerca di dare risposte ai problemi dei cittadini e alle necessità di una città importante come Pomezia e speriamo che le persone responsabili che siedono in Consiglio comunale sapranno mettere al primo posto, come il PD ha sempre cercato di fare, gli interessi della collettività. I consiglieri dell’IDV dicano con chiarezza le reali motivazioni delle loro scelte evitando di continuare a raccontare favole e utilizzare momenti della vita amministrativa come l’approvazione del bilancio di previsione per porre in maniera sbagliata questioni strumentali”. E su questa ultima frase una riflessione vogliamo farla noi, come giornalisti e cittadini: ma se tutti i partiti, e con essi tutti i consiglieri, da quello che dicono con enfasi sia in maggioranza che all’opposizione, hanno sempre voluto e vogliono solo il bene della città e dei suoi abitanti, come è possibile che Pomezia si sia ridotta in questo modo? Forse è il caso che a riflettere siano tutti gli amministratori e con essi gli elettori, e che qualcuno finalmente faccia mea culpa.