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POLITICA POMEZIA, IANNILLI: “RINNOVAMENTO O NUOVA CASTA?”
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“Il cambiamento non può distruggere la nostra Storia, i nostri valori, la partecipazione, la democrazia. Un paese che non ha più valori né regole, o meglio si nasconde dietro una nuova e finta democrazia, che chiamano “partecipativa”, ma che se non va bene al capo non si fa, sarà un paese senza comunità”. Così esordisce Claudio Iannilli, dirigente nazionale CGIL e membro della commissione PD per le politiche sulla sicurezza, facendo il punto sulla situazione politica pometina. “L’egoismo, l’individualismo e l’arroganza di chi pretende di saperne più degli altri, di chi ha la convinzione di essere l’unico in grado di portare il verbo della verità, porta solo danni: la storia è piena di tali personaggi, protagonisti di grande dittature, se pur eletti apparentemente in maniera democratica. Dobbiamo constatare con grande rammarico che i valori sui quali sono stati fondati i partiti, consolidati nel tempo grazie a grandi uomini che hanno agito con un senso di sacrificio in favore del benessere collettivo, in questi ultimi 20 anni non esistono più: un’intera generazione è cresciuta con la convinzione che quei valori non contassero più nulla, mentre a prevalere è stata “la sporca politica”, perché associata a chi la rappresentava”. “Purtroppo – prosegue Iannilli – ancora oggi ritroviamo personaggi di questo tipo, che adesso pretendono di guidare il cambiamento e piegarlo alle loro logiche, alle caste lobbistiche. Ma è lì che l’azione della parte sana della politica dovrà incidere, attraverso i congressi, che dovranno servire per eleggere i loro rappresentanti con il concorso di tutti i cittadini del paese, con primarie aperte a tutti non solo per le questioni nazionali, ma sopratutto nei territori, dove il rinnovamento non può avere titubanze, ma avere un senso di comunità. L’adesione ad un partito non può più avvenire nelle stanze, non più pacchetti di tessere in mano a poche persone, che decidono di fare un “investimento” nel partito, in maniera diretta o indiretta, magari attraverso interposta persona, con candidati poco noti che prendono centinaia, o addirittura migliaia di voti”. Sul tesseramento Iannilli chiede quindi maggiore trasparenza, per “dimostrare che a Pomezia si può avere una politica fatta di partecipazione attiva, conoscenza, cultura e informazione”. E a proposito di questa Iannilli lancia una stoccata alla nuova Amministrazione. “L’informazione è uno degli elementi fondamentali per costruire la partecipazione alla vita di un partito, ma sopratutto alla vita di una comunità. L’Amministrazione ha il dovere di informare i cittadini con strumenti accessibili a tutti, di facile comprensione. Viviamo in un’era di grandi cambiamenti tecnologici, ma nella nostra popolazione ci sono soggetti che non hanno dimestichezza con essa. Persone che hanno visto nascere la televisione, che leggono giornali e avvisi sui muri, ma che non hanno molta confidenza con i nuovi mezzi di comunicazione. Non si può pensare che tutti abbiano la possibilità o la capacità di connettersi al sito internet del Comune per avere notizie. In questo modo si discriminano alcuni cittadini: porto ad esempio le importanti iniziative legate all’estate, che mostrano una carenza nella comunicazione. Le informazioni sui vari eventi sono soprattutto on line. Alcuni di essi hanno l’obbligo di prenotazione, che ovviamente va a vantaggio di pochi. Esasperando il problema, si sta costruendo una nuova casta, dove chi non ha gli strumenti giusti o non sa usarli viene tagliato fuori. Servono quindi azioni che portino ad una necessaria crescita culturale della popolazione di Pomezia. Questo sistema va contrastato nella giusta maniera e misura, ragionando tutti insieme, senza arroganza da parte di nessuno, per dare al paese un senso e far diventare Pomezia un bene comune non solo a parole, ma soprattutto nei fatti”.