Dopo l’uscita dal suo partito, il PD, Claudio Iannilli spiega le motivazioni e la sua posizione in queste elezioni amministrative. “Mi rivolgo non solo ai cittadini – ha dichiarato Iannilli, dirigente nazionale CGIL – ma in particolar modo ai partiti che si stanno apprestando alla competizione elettorale: un’alternativa per la città è possibile, non è più tempo di dispute interne, di trovare le ragioni delle sconfitte o di gioire per le vittorie di Pirro. E’ invece tempo di dare risposte ai problemi dei cittadini e alle malefatte che questa città ha subito per troppo tempo. E’ tempo che i partiti scoprano che a Pomezia si può fare della buona politica, mantenendo una visione sia nazionale che internazionale, ma con la capacità di trasformare quella lettura in politiche locali, un esercizio che negli ultimi tempi non molto riuscito. Troppo spesso, infatti, si è perso il senso della realtà, il contatto con i cittadini e i loro bisogni. Occorrere tornare ad occupare gli spazi che competono alla politica, comprendere le paure dei cittadini, i veri bisogni di questa città. Ci sono dei doveri a cui la politica non si può sottrarre, per rispetto di quei cittadini che con il loro voto affidano a noi le speranze per il loro futuro”. Iannilli è convinto che sia possibile dare una svolta già in queste elezioni. “Occorre far in modo che le aspirazioni della politica e di chi fa politica siano le stesse dei cittadini. Io mi rifaccio ad un grande sogno, quello che Matin Luther king regalò agli afroamericani nel 1963 nel discorso fatto di fronte ad una oceanica platea, tenuto per i diritti delle donne e degli uomini. Nel suo discorso, Martin Luther king continuava a ripetere “I HAVE A DREAM ( io ho un sogno): un giorno vedrete che l’America sarà di tutti e non solo dei bianchi, un giorno vedrete che potremmo entrare negli stessi locali dove entrano i bianchi, un giorno vedrete…”. Oggi il presidente degli USA è un Afro americano, e rappresenta la buona politica. Il nostro dovere è e sarà costruire le condizioni affinché nel nostro Comune i cittadini si riapproprino dei loro sogni, evitare che si continui ad “uccidere” la nostra città. Il nostro un sogno è che anche nel nostro territorio si creino le condizioni di poter avere un lavoro, poter di mettere su una famiglia, vivere in una società dove non conta il tuo stato sociale, ma la solidarietà che una società evoluta è in condizione di darti, un Comune dove lo stato di diritto non sia merce di scambio, dove si possa gridare al mondo con orgoglio “sono un cittadino di Pomezia”, dove si sa fare un passo indietro per costruire un cammino comune nel bene della gente, per il nostro presente e nel futuro dei nostri figli”.
Iannilli, nel suo lungo sfogo, punta il dito su chi ha curato i propri interessi personali a discapito della collettività. “Non ci può essere, in un’ottica di ricostruzione, spazio per chi ha come unico scopo “tagliare legna”, ovvero far soldi: devono, al contrario, prevalere “i piantatori di boschi”, che servono non a loro ma ai loro figli, insomma tornare ad occupare il posto che compete alla politica, riportando in luce i veri valori della stessa, non cadendo dentro un meccanismo che genera solo individualismo e favorisce soltanto prepotenze, privilegi personali e corruzione. C’è bisogno di una forma nuova di aggregazione politica, di una vera alternativa, dove non ci sono nemici d’abbattere, ma solo uomini e donne con cui condividere un progetto e iniziare un cammino che non porti ad una disputa per chi detiene il potere, ma finalizzato a dare ai cittadini e alle nuove generazioni un futuro migliore. Quello che è successo a Pomezia ha spazzato via anni e anni di sforzi dei nostri nonni e padri, fatti per costruire un paese che facesse della solidarietà e della democrazia i pilastri della costituzione. Adesso ci troviamo un territorio dove prevalgono gli individualismi, la “politica confusa al potere”. Occorre rompere questo schema, attraverso dei cambiamenti radicali, indicando una vera alternativa per il futuro della città”. Iannilli ha poi sintetizzato i punti su cui occorre intervenire per ridare credibilità alla politica e alla pubblica amministrazione, creando “un modello che sia in grado di dare risposte alle aspettative dei cittadini”, passando dall’ambiente al welfare, dal mondo del lavoro al recupero dell’evasione fiscale. Un programma che Iannilli vorrebbe discutere in vista delle amministrative, aprendo un dialogo “con coloro che non si riconoscono più in questo modo di fare politica, ma vorrebbero che, per una volta, fossero le coscienze a risvegliarsi, per dare ancora una speranza a questa città”.