Una parte della classe politica italiana (a tutti i livelli) da diversi anni è intenta a costruire concretamente la cosiddetta “area centrale” che, nonostante alcune vicissitudini, esiste elettoralmente.
Essa non “digerisce” lo schema (cristallizzato) “centrodestra ✓ centrosinistra”; è animata dalla concretezza e, con passione, scommette nel futuro.
Il giornalista in firma, a tal proposito, ha incontrato Ludovico Rosicarelli, attuale segretario politico di Azione nella Città di Palestrina (e membro della Segreteria provinciale).
Segretario Rosicarelli, i centristi tornano protagonisti nella Città di Palestrina?
«Mi viene da sorridere quando, nel 2023, si argomenta di politica facendo leva sul passato, ovvero: “destra”, “sinistra” e “centro” (come si parlasse di segnaletica stradale).
Credo, piuttosto, esistano dei contenitori da riempire con le idee e progetti realizzabili; figlie e figli dell’impegno e del lavoro quotidiano.
L’improvvisazione è una delle cifre negative del nostro tempo che, a ben vedere, tantissimi problemi crea».
A livello locale che situazione troviamo?
«Moltissime persone non hanno alcuna cognizione di che significhi essere amministratori in un Ente locale.
Alcuni, ad esempio, ritengono che la politica di territorio sia fatta un microfono dal quale ripetere (a pappagallo) quello che si legge sui giornali; a questi aggiungo quanti, per calcolo, salgono sul carrozzone del partito di turno».
Lei, voi, invece?
«Non inseguiamo mode e carrozzoni.
Fare politica significa stabilire un obiettivo; esso da raggiunge con le idee e l’impegno fattivo di molte persone».
Regionali Lazio 2023: vittoria netta del centrodestra.
«Assolutamente si.
Ritengo, altrettanto, che non siano state elezioni “prova” per il progetto centrista osservati il contesto e gli schieramenti in campo».
Insisto sulle Regionali del Lazio 2023: il vostro risultato?
«Ciò che conta è la capacità di interpretare i bisogni delle persone, saperli risolvere e restare credibili.
Ringrazio pubblicamente le persone a noi vicine che, anche stavolta, non hanno mancato di esserlo: tutti insieme, nelle Elezioni Regionali del Lazio 2023, a Palestrina abbiamo raggiunto un risultato degno di nota».
Che situazione politico – amministrativa a Palestrina?
«Qualcuno, distrattamente, pensava che il nostro gruppo fosse utile soltanto per vincere le Amministrative e, raggiunto lo scopo, per accrescere la propria visibilità (grazie alla idee e all’impegno di altri)».
Divorzio di quelli brutti la caduta dell‘Amministrazione Moretti
«Nella stagione dell’Amministrazione a guida Mario Moretti eravamo gli unici ad argomentare le proposte in Consiglio Comunale nel silenzio dei più.
Con Lorella Federici e Laura Rosicarelli, nell’arco della consiliatura abbiamo completato, per il 90%, il programma elettorale dei Servizi sociali e della Pubblica istruzione».
Palestrina, città borghese e distinta, per diverse settimane ha rappresento un argomento di conversazione ben oltre il comprensorio
«Dopo la fine non naturale (anticipata) dell’Amministrazione Moretti, i toni hanno raggiunto un livello a nostro avviso non accettabile e di questo ne siamo stati sinceramente dispiaciuti.
Abbiamo optato per la moderazione: se avessimo voluto – tengo a sottolinealo – non ci sarebbero mancate argomentazioni e capacità per essere più pungenti nella sostanza e nell’efficacia dialettica».
Non vi rimproverate nulla?
«Abbiamo fatto tutto il possibile, fino all’ultimo momento, suggerendo iniziative, proposte e soluzioni a lungo termine; l’obiettivo (di alcuni ex alleati) non era il buon governo cittadino, bensì le urne elettorali».
Cerchi di essere più preciso sul punto
«Tutti si sono affrettati ad andare alla radio per farsi intervistare oppure sui social (nei giorni e nelle settimane post naufragio politico dell’Amministrazione Moretti).
Noi, al contrario, non abbiamo inseguito le polemiche, sicuri di aver fatto bene il nostro dovere (e quanto si poteva per raggiungere gli obiettivi programmatici).
Basti pensare che, persino i progetti PNNR dei Servizi sociali, proseguono il loro percorso positivamente».
A Palestrina cosa occorre?
«Nel 2020 conferimmo la cittadinanza onoraria al regista internazionale Ferzan Ozpetek per aver girato a Palestrina alcune scene del film La Dea Fortuna.
Qualche mese più tardi proposi al sindaco di richiamarlo per valutare se lo stesso regista (o Simone Pontesilli, peraltro nativo di Palestrina) fossero disposti ad assumere il ruolo di assessore alla Cultura».
E?
«Nulla: non ebbi alcuna risposta.
Se la mia intuizione – proposta avesse visto la luce, Palestrina si sarebbe proiettata sulla scena mondiale».
In definitiva?
«La Città di Palestrina necessità di un colpo di reni: di persone che sappiano valorizzarla concretamente, mediante delle progettualità realizzabili».