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MUGNAINI, ANALISI POLITICA TRA MEA CULPA, ACCUSE E SOSPETTI

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A pochi giorni dalla vittoria del Movimento 5 Stelle, la prima analisi politica arriva da Gianni Mugnaini, ex candidato alle primarie del centrosinistra, proveniente dall’UDC ed ora consigliere d’opposizione per “Patto Per Pomezia” – più precisamente di Fare Litorale, una delle tre liste che compongono il simbolo che si è presentato alle elezioni nella coalizione guidata da Omero Schiumarini – che ha esposto in maniera chiara dubbi, certezze e speranze di questo particolare periodo della politica pometina.

“Si può affermare – ha dichiarato Mugnaiani – che queste elezioni, più che vincerle i grillini, le hanno perse la destra e la sinistra. Questa mia precisazione esprime la volontà di una esigenza analitica più che la voglia di delegittimare chi ha vinto. Grande rispetto per i 14 mila elettori che hanno scelto Fucci quale Sindaco di Pomezia assegnandogli il mandato di governare la città”. Dopo i complimenti al vincitore, ecco i demeriti degli sconfitti. “La nostra città è indicata da tutti, soprattutto dai Romani, come la “città dolente”, e noi addetti ai lavori “la perduta gente” – ha proseguito Mugnaini – Questo per dire che Pomezia non ha una buona fama in tutte le istituzioni provinciali, regionali e nazionali, e nei partiti di riferimento”. Arriva quindi il monito per Fucci. “Questa è la Città che dovrai esorcizzare, caro Sindaco. Io sono convinto che la prima fase del tuo impegno sarà positiva. Metterai mani al disastro delle finanze, dichiarerai guerra agli sprechi, abolirai i piccoli privilegi che circolano dando più efficienza ai servizi, con minor costo, ed offrirai più trasparenza ai cittadini nella macchina amministrativa, lo spirito e l’onestà calzano a pennello per vincere questa sfida. Quando incominceranno le tue prime difficoltà? Quando dovrai passare dalla fase delle abolizioni a quelle delle impostazioni strategiche, sciogliendo e risolvendo i nodi della città. Dalla pianificazione del territorio dipenderà l’economia locale, l’impatto ambientale, il lavoro, la logistica per le industrie, le strutture viarie di collegamento, la creazione di nuove aggregazioni socio economiche e colturali. Qui non saranno sufficienti spirito di gruppo ed onestà, occorrerà tanta esperienza e capacità di saper aggregare tutte le realtà istituzionali necessarie. La politica, poi, si affiancherà a tutta la realtà amministrativa, e giocherà nolenti o volenti un ruolo fondamentale per decidere la vita di questa amministrazione, la vera sfida sarà tra la democrazia rappresentata dai nostri partiti con la vostra digitale. Sarà un errore credere che la democrazia attraverso i partiti sia morta, questa è soltanto in grave crisi. Una Società complessa quale la nostra ha bisogno di mediazione, necessità di una sintesi e di equilibri non precari. Internet non surroga i meccanismi tradizionali dei partiti organizzati a livello centrale e periferico e alla fine non riesce a tenere le fila degli iscritti e a disciplinarli per conseguire uno scopo. La rete non è un tessuto connettivo, ma dispersivo. Tutti i successi troppo rapidi sono difettosi e durano poco, perché sono figli del caso, o peggio del caos”. Mugnaini è poi certo che “Alla fine anche questa esperienza “grillina” prima o poi finirà”, e per questo si rivolge “a me stesso e a tutti quelli che hanno perso”. “Se crediamo che il miglior modo del nostro impegno futuro sia quello di far tirare le cuoia al nemico, o che sia sufficiente aspettare che la gente invochi il ritorno del puzzone – ha spiegato Mugnaiani – andremo fuori strada. Il “puzzone”, cioè il vecchio modo di porsi per fare politica è stato ucciso, e sarà sepolto dopo queste elezioni. Il “grillismo” ha portato una ventata nuova e se i politici non cambieranno la politica, l’alternativa a loro, la prossima volta, sarà la società civile. Non dovremo ripetere gli errori del passato. Il meccanismo della alternanza destra – sinistra lo abbiamo mal utilizzato, inquinando la destra con la sinistra e viceversa, ma non solo…  Il sistema si regge su due grandi partiti spesso deficitari nel loro ruolo: uno ha dimostrato di essere mucillagine quando manca il Capo, malato di centralismo che toglie ogni forma di democrazia alle scelte territoriali, l’altro – litigioso e diviso – che riesce a rendere discutibile e poco difendibile un bellissimo strumento di democrazia diretta quali le primarie. Questa affermazione deriva dalla mia esperienza diretta”. E qui Mugnaini getta un’ombra pesantissima sulle primarie del centrosinistra che si sono svolte ad aprile. “Quanta amarezza ho provato quando, all’esito finale, avvicinato da tre persone poi candidati della PdL, sono stato così apostrofato: ‘Noi abbiamo deciso il nostro avversario: scusaci, non potevi essere te’ ”. Un’accusa  neanche troppo velata sulla validità delle primarie, che fanno aumentare i sospetti che da tempo si rincorrono tra le strade cittadine, tra la gente che ha visto decine e decine di persone dichiaratamente di centrodestra in fila per votare ai banchetti delle primarie del centrosinistra, guardati a vista da qualcuno che, pur schierandosi solo pochi giorni dopo apertamente con il PDL, aiutava nelle operazioni di registrazione e di spoglio. “Tutti i partiti, a cominciare dai maggiori, devono riscattare la propria presenza nella società civile – ha proseguito Gianni Mugnaiani – Non più tra essi personalismi dai falsi carismi, ma tanta democrazia interna, tanto dialogo, tanta circolazione di idee e proposte e tantissimo rispetto verso chi non la pensa come noi! Nessuno deve essere escluso da questo processo di cambiamento, a meno che non si voglia rimanere ancorati ad un modo di far politica non più gradito dalla gente”.

Alla fine Mugnaiani ha voluto fare gli auguri al neo Primo Cittadino. “Per chiudere, Caro Sindaco, come cittadino di Pomezia Ti auguro il migliore governo per la città. Come Consigliere Garantisco la più leale e costruttiva opposizione così come i miei colleghi, che spero capiscano che le posizioni di rendita sono finite per poter costruire una alternativa credibile. Tu hai capito, e io sono certo che il vero potere è il “Servizio”. Noi per batterti dovremo ricominciare da lì”.

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