Un dossier di 44 pagine, un’inchiesta che vuole portare alla luce “il marcio di Ostia e della sua politica”. Questo quanto illustrato ieri dagli esponenti del Movimento 5 Stelle ieri alla conferenza stampa che si è svolta in Campidoglio e che ha anticipato il contenuto del documento che oggi sarà presentato in Commissione Parlamentare Antimafia. I pentastellati hanno parlato di molti dei punti approfonditi nell’inchiesta, dalle concessioni balneari alla sede della polizia locale, passando dal porto turistico e dal progetto Waterfront, facendo nomi e cognomi di chi ha “evidenti responsabilità” in quello che è accaduto e sta accadendo a Ostia. Presenti alla conferenza stampa il senatore Mario Michele Giarrusso, i consiglieri regionali Davide Barillari e Silvana Denicolò, il consigliere capitolino Marcello De Vito e il capogruppo del municipio di Ostia Paolo Ferrara. La relazione, spiegano i pentastellati, è stata elaborata in diversi mesi di lavoro fatto “attraverso diverse fonti, sia giornalistiche sia interne alle autorità, che abbiamo poi approfondito, e grazie anche all’aiuto di diverse associazioni”. Secondo Davide Barillari “le operazioni di Sabella, Marino ed Esposito su Ostia sono di pura immagine, quindi chi doveva intervenire dopo Tassone in realtà non ha fatto nulla di concreto per combattere la mafia, né prima né adesso”. Operazioni di facciata, quindi. Ma la responsabilità non è solo del Campidoglio, ma anche della Regione, per “evidenti responsabilità sulla legge sulle spiagge, dove dal nostro punto di vista sono stati fatti passaggi molto gravi così come sul porto di Ostia, per il quale è stata prorogata la concessione per un numero eccessivo di anni pur sapendo che il consorzio era fallito: Zingaretti o non sapeva nulla oppure ha agevolato un sistema che esiste da 40 anni e questo è molto grave. Le spiagge, inoltre, a Ostia vengono date ancora agli stessi che poi scopriamo essere indagati o arrestati, quindi cambiano magari le persone ma il sistema continua a esistere e noi vogliamo bloccarlo”. “Proprio per questo – ha aggiunto il senatore Giarrusso – abbiamo ricevuto minacce e intimidazioni: la mafia si è accorta che c’è una forza politica che sta per vincere al Municipio di Ostia e tentano di avere rapporti con noi. Noi però abbiamo già rispedito al mittente fin dall’inizio con le forze dell’ordine”.
Il dossier parla anche del senatore Stefano Esposito, commissario del Pd di Ostia poi nominato assessore alla Mobilità del Comune di Roma. “È un personaggio che sta giocando un ruolo molto forte a Ostia, non nella politica fattiva dell’antimafia ma nel continuare a lavorare su questo sistema di amicizie e rapporti – è stato detto dai grillini nel corso della conferenza stampa – Abbiamo fatto un approfondimento per capire cosa stia facendo in previsione delle prossime elezioni: si tratta solo di un tentativo ripulire l’immagine del PD”.
(foto dalla pagina Facebook Enrico Stefàno portavoce Assemblea Capitolina)
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Movimento 5 Stelle: un dossier di 44 pagine sul “marcio di Ostia e della sua politica”
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