Cittadini increduli e “Amici di Grillo” esterrefatti. Queste le reazioni al termine del consiglio comunale che si è svolto ieri ad Ardea.
“Nel consiglio comunale di ieri, 3 dicembre, si sarebbe dovuto mettere in atto l’estremo tentativo della opposizione, per scrivere subito la parola “fine” alla consiliatura di Luca Di Fiori – hanno dichiarato dal direttivo degli “Amici di Grillo Ardea” – Invece, fin dall’apertura dell’assise era evidente a tutti i convenuti che nulla si sarebbe potuto concludere perché la maggioranza ha fatto si che ben otto dei propri consiglieri non si presentassero in aula facendo così mancare il numero legale per poter deliberare. Il Consiglio, in seconda convocazione, si è comunque aperto con la presenza richiesta di un terzo dei consiglieri ed ovviamente ha potuto trattare solo una parte dei punti all’ordine del giorno, ovvero un solo punto, quello dedicato alle comunicazioni. Per l’opposizione sono intervenuti il capogruppo PD Ludovici e i consiglieri Capraro e Mauro Giordani. Accorato e prolisso, come di consueto, l’intervento di Luca Fanco che praticamente da sempre fa opposizione al sindaco sedendo nei banchi della maggioranza”.
“Essendo decaduta per le dimissioni presentate da Massimiliano Giordani la mozione di sfiducia al Presidente, e non potendo procedere con la mozione di sfiducia al sindaco per mancanza del numero richiesto di consiglieri presenti, al presidente vicario Antonino Abate non sarebbe restato altro da fare che chiudere il Consiglio; invece, come ormai ci ha abituati, anche se il ruolo non glielo consentirebbe, ha voluto fare il suo intervento e quello che abbiamo ascoltato, dapprima un po’ distratti e poi allibiti, è stata la vera sorpresa della serata – hanno proseguito gli “Amici di Grillo” – D’un colpo si è compreso il motivo della presenza in aula dell’unico esponente della maggioranza Nazareno Sperandio ed insieme è stato chiaro anche il confabulare durante gli interventi tra Abate e Policarpo Volante che ha fatto una breve irruzione in aula sedendosi poi tra i banchi ma assentandosi nuovamente al momento del voto. “Il patto col Nazzareno” abbiamo titolato questa nota perché di questo si è trattato: Antonino Abate, rivestiti i panni di capocartello dell’opposizione, a sorpresa lancia letteralmente al sindaco non un salvagente, ma un’intera scialuppa di salvataggio. Parla Abate di un tavolo da aprire subito in cui iniziare a discutere insieme di cinque punti stringenti ed importanti, mettendo al primo posto la discussione dei debiti fuori bilancio. Inutile proseguire cercando tra le parole di Abate il senso del ruolo di oppositore che ci si sarebbe aspettato, inutile toccare i punti del “patto” enunciato e prontamente raccolto dal Nazzareno Sperandio che, a sua volta intervenuto, ringrazia l’opposizione per l’apertura e si proclama ambasciatore della novella che porterà subito al tavolo della maggioranza; poi ringrazia e lascia l’aula per non consentire il voto. Tante ipotesi a questo punto potrebbero farsi sui motivi che hanno indotto la minoranza a questa manovra di salvataggio, e nessuna di queste sarebbe gratificante per l’intera compagine. Noi, Amici di Grillo Ardea, ci saremmo aspettati “fuoco e fiamme” in aula e che Abate e i suoi non si sarebbero risparmiati per dare la spallata finale a Di Fiori e invece, amaramente abbiamo dovuto constatare che l’unico, vero, reale oppositore, fino all’ultimo è stato Luca Fanco. Questa minoranza non ha mai brillato per efficienza, e sempre gli abbiamo perdonato la rassegnazione con la quale hanno affrontato questi due anni e mezzo di opposizione, ma mai ci saremmo aspettati questo inatteso voltafaccia. Staremo ora con mille occhi ben aperti a controllare non più soltanto l’operato della compagine Di Fiori ma anche quanto metterà in atto il PD che in perfetto renziano modus operandi ha messo in atto con l’alfaniano Sperandio e il berlusconiano Giordani questo casareccio “patto del Nazzareno” “.