“Si è infranto un sogno non solo mio ma anche della città di Pomezia – ha scritto Piselli – Il cambiamento nel PDL a Pomezia viene rinviato sine die per volontà, per caparbietà di qualcuno della classe dirigente Romana, riproponendo la stessa candidatura di due anni fa. La logica di chi ha condotto l’esame per stabilire la scelta di parametri molto discutibili non tenendo conto né dei partiti locali, né dei consiglieri regionali, massime autorità del Lazio in quanto espressione degli eletti e conoscitori del territorio. Ai miei amici e sostenitori dico basta, non si può rimanere ed essere avvitati da un indirizzo di campagna elettorale di una lista nella quale ci sono 1/3 dei candidati che si trovavano nella ex maggioranza di centro sinistra, trasformando di fatto il centrodestra in un entità non più alternativa e permettendo così alla sinistra di presentarsi con una nuova squadra rinnovata e sprovvista di quei componenti che fino a tre mesi fa erano indispensabili e determinanti nella gestione amministrativa della nostra città da tutti noi criticata. A questo punto non è più comprensibile per i cittadini una politica all’insegna della confusione tanto che si sentono frastornati e mi chiedono che cosa faccio perché non condividono l’ammucchiata. In questi due anni sono stato strenuo difensore del “PDL” e degli interessi dei cittadini, ero dinanzi ad un bivio: scegliere se candidarmi o lasciare passare questa tornata; difatti ho scelto di non candidarmi. Volendo potevo fare parte di un altro schieramento, ma non è da me, e non cambierebbe nulla nella mia determinazione, a puntare nell’attuale panorama politico di Pomezia. Perché secondo una classifica mutuata da Leonardo Sciascia, abbondano i mezzi UOMINI e gli OMINICCHI. Ritengo di avere, senza peccare di presunzione, una marcia diversa anche per i voti che i cittadini, bontà loro, mi hanno tributato e con i quali detengo rapporti quotidiani affettuosi che mi consentono di pensare di confrontarmi anche con il più temibile concorrente. Troppa amarezza, ma comunque sono, rimango e lotterò nel mio partito perché il tempo per il cambiamento non è mai finito e le battaglie per le idee richiedono tempo. Ho deciso di non partecipare alla competizione per il rinnovo del consiglio Comunale ritenendo di non mettermi in discussione nemmeno come consigliere. Voglio andare a testa alta sempre e comunque, seguendo la strada senza compromessi e senza cedimenti, chiedendo però scusa a chi mi avrebbe voluto comunque candidato e promettendo di trasformare la mia e la nostra rabbia in una volontà ancora più forte per raggiungere insieme i nostri obiettivi la prossima volta. Pertanto, pur ricordando che il mio partito è il Pdl, ritengo rispettoso e doveroso lasciare liberi tutti i miei amici e sostenitori di votare secondo coscienza e consapevolezza, senza pregiudiziali di sorta. Intendo con serenità augurare al candidato sindaco in bocca a lupo non di facciata”.
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MANCATA CANDIDATURA, ANCHE PISELLI SPIEGA I SUOI MOTIVI
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