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L’EDITORIALE DI GENNAIO

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piazza pomezia

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Da questo mese riportiamo anche sulla versione on line l’editoriale uscito nella versione cartacea, per dare modo ai lettori di commentare, contestare e suggerire in merito agli argomenti trattati.

QUANTE STELLE PER POMEZIA?

Pomezia città a 5 Stelle? Stavolta il parametro è puramente “alberghiero”: Pomezia somiglia più ad un hotel di lusso, che merita il massimo punteggio, o ad una pensioncina di periferia? Purtroppo la seconda opzione è ancora quella che più si avvicina alla realtà. Lasciando stare le polemiche sorte sulle stelle apposte nella torre civica, in quanto svincolati dalle logiche politiche ci interessa capire il funzionamento della pubblica amministrazione. Per questo abbiamo provato ad analizzare i primi 7 mesi di questa nuova era pometina, con tutte le iniziative promosse da chi ci governa, a partire dalla riduzione degli importi nelle buste paga dei dirigenti fino al Natale. La delibera che fissava a 13.500 euro l’indennità di posizione – fatta dopo soli tre giorni dall’insediamento della Giunta Fucci – “consentirà di risparmiare oltre 200mila euro per l’anno in corso ed oltre 500mila euro annue a partire dal 2014”, come aveva spiegato lo stesso sindaco dal suo profilo Facebook. Ma è stato davvero così? Pare di no, visto che le buste paga sembrano non solo non aver visto diminuzioni, ma che siano addirittura maggiorate del premio di risultato, sospeso negli anni passati grazie ad una delibera della vecchia amministrazione. Il CUD dei dirigenti relativo al 2013 vedrà dunque un incremento salariale di circa 10 mila euro rispetto all’anno precedente.

Speriamo quindi in una maggiore fortuna dell’ atto di indirizzo in materia di ridefinizione ricognitiva della consistenza del fondo relativo alle risorse decentrate, deliberato ad inizio novembre, che, come spiegava il sindaco, “supera di fatto la deliberazione di Giunta n. 124 del 14 giugno scorso in quanto l’attività di accertamento e verifica disposta con questo provvedimento diventa il presupposto per l’adozione di ogni eventuale atto successivo. Mi riferisco alla possibilità di eventuali recuperi da parte dell’Amministrazione degli indebiti realizzati così come all’adeguamento delle indennità di posizione per ciascun dirigente”. Intanto la questione relativa all’indennità di posizione è ancora in sosta al Tar. Certo che il fatto che l’attuale segretario generale percepisca un’indennità di posizione nettamente superiore ai 13.500 euro della prima delibera – si parla di una cifra che supera abbondantemente i 40 mila euro – pur essendo la Colella stata assunta successivamente alla delibera stessa, lascia un po’ interdetti.

Rispetto alla questione università, si è ancora in attesa della decisione del Tribunale di Velletri in merito all’accoglimento del concordato preventivo liquidatorio del Consorzio, che ogni giorno mostra novità: sembrerebbe infatti che tra i commissari liquidatori ci sarebbero un ex assessore ai lavori pubblici della giunta Zappalà ed un ex presidente dello stesso Consorzio Universitario, i quali andrebbero a prendere una parcella elevatissima per il loro lavoro. Nel frattempo i lavoratori sono ancora al loro posto, senza però sapere esattamente quale sarà il loro destino. Pare che qualcuno sarà reimpiegato per gestire la struttura, ma il timore è che si scateni una guerra tra poveri.

Altra vicenda chiave è quella della Pomezia Servizi. La delibera che sancisce la trasformazione in Azienda Speciale riprende la scelta fatta un anno prima dalla precedente Amministrazione, con un’unica differenza: nella delibera del dicembre 2012 era riportata la tutela per i lavoratori, in quella attuale non si capisce bene quanto i dipendenti che si occupano di manutenzione possano avere speranze per il futuro. In questo si evidenza anche la mancanza di spessore dell’opposizione, che ancora una volta non ha saputo cogliere l’occasione. Onore al merito alla consigliera del PD Imperia Zottola, unica che – sia in questa che in altre circostanze – ha proposto degli emendamenti più che opportuni, ma che non sono stati accolti, ed unica che, invece di uscire dall’aula come il resto della minoranza (mancanza di coraggio ad esprimere le proprie idee? Strategia?), ha votato contro. Apriamo una parentesi e approfittiamo dell’occasione per parlare dell’altro consigliere PD, Corrado Capodimonti, che ha subito un serio intervento, al quale inviamo gli auguri di pronta guarigione da parte della redazione. Tornando alla Pomezia Servizi, anche i sindacati hanno preso male l’approvazione della delibera così come è strutturata: “Il Consiglio Comunale di Pomezia ha deciso lo spacchettamento della Pomezia Servizi – scrive la Cgil –  Ovviamente tutto ciò senza un minimo di concertazione ed informazione con i Sindacati. Bene per l’azienda speciale che gestirà i servizi socio-assistenziali, come già deciso dal precedente Consiglio, ma per il resto? Eppure il Sindaco aveva garantito, in una riunione a settembre, che avrebbe comunque convocato i Sindacati, stavano studiando la situazione e poi ci avrebbero fatto sapere le proposte. Invece, in un Consiglio di fine anno, si decide di mettere a gara alcuni servizi ed i relativi lavoratori. Servizi ove il rischio di tagli agli orari e quindi agli stipendi è altissimo. L’Amministrazione comunale ha valutato bene l’impatto sociale? Ci considera inutili e superflui?  Speriamo allora che il Sindaco ed i consiglieri di maggioranza siano così corretti, a questo punto, da andare a parlare con questi lavoratori e spiegare loro il perché di questa scelta. Scopriranno che molti di loro vengono da anni di esperienze come Lavoratori Socialmente Utili quasi tutti oltre i 50 anni, con acciacchi fisici derivati da lavori usuranti. Rimetterli sul mercato può portare seri rischi per i livelli occupazionali e di reddito”.

Concludiamo con il Natale. E’ vero che le casse comunali sono vuote e che il debito pubblico è elevato (anche se ancora la certezza di quanto sia, questo debito, non c’è), ma è pur vero che molti Comuni dei dintorni, da Roma a Velletri, pur avendo anche difficoltà economiche maggiori di Pomezia, siano riuscite a creare l’atmosfera di festa, addobbando le strade e le piazze. Per non spendere troppi soldi pubblici sarebbe magari bastato contattare tutti i vivaisti del territorio e proporre l’adozione di un tratto di strada o di piazza: in cambio della pubblicità avrebbero potuto addobbare l’intera città o quasi. Addirittura si poteva pensare ad una gara tra vivai, con premio finale per l’addobbo più bello. Un grande ritorno d’immagine per il vivaista a costo irrisorio per il Comune. Invece nulla. Certo questo Natale non sarà ricordato come uno dei più brillanti di Pomezia, nonostante le stelle. E, tornando alle stelle come parametro di qualità, purtroppo c’è da constatare che l’intera città, Torvaianica e sobborghi compresi, di stelle al momento ne merita davvero poche. Speriamo in un salto di qualità nel corso del 2014: i cittadini ne hanno proprio bisogno.

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